(a) per gli abbonati o in edicola – Torre del Greco – Una storia piena di insidie quella dell’ufficio tributi del Comune di Torre del Greco, il quale ultimamente è stato oggetto di numerose critiche. Innanzitutto agli impiegati è stato affidato il gravoso onere di individuare gli elusori ed evasori dei tributi comunali torresi. Purtroppo sono molti i torresi non in regola con il fisco (almeno questo è quanto risultato dagli accertamenti fatti fin’ora), quindi gli impiegati dell’ufficio hanno una bella gatta da pelare.
La differenza sostanziale tra evasione ed elusione è che, la prima comprende tutti quei metodi atti a eliminare il prelievo fiscale, ovvero il completo non pagamento delle tasse, mentre la seconda consiste nel falsificare gli atti con lo scopo di beneficiare di minori imposte; un espediente molto in voga nella cittadina torrese è dichiarare meno metri quadri rispetto a quanti se ne posseggano realmente.
All’ex – sindaco di Torre del Greco, Valerio Ciavolino, attuale Consigliere comunale d’opposizione, abbiamo chiesto quali nomi si sono succeduti nell’ ufficio tributi di Torre del Greco e quali sono le motivazioni degli spostamenti a cui alcuni sono stati sottoposti: “L’ufficio tributi è gestito dal geometra Panariello e da altri tre dirigenti, ma i motivi degli spostamenti non li conosco, saranno quelli a cui ha fatto riferimento il Sindaco (Ciro Borriello) in conferenza”. Ciavolino ha poi espresso il suo parere in merito alla questione del condono delle tasse ICI e TARSU, in quanto è risultato dagli accertamenti che i torresi eludono la tassa sui rifiuti solidi urbani dichiarando meno metri quadrati rispetto a quelli posseduti, oppure la evadono totalmente. Situazione poi risolta con il condono del 50% a partire dall’anno 2003 fino al 2008, voluto dal Sindaco Ciro Borriello. “Se si vuole combattere l’evasione fiscale non bisogna fare un condono datato in cinque anni, perché questo è solo un danno all’ente stesso,ovvero è un mancato incasso – spiega Ciavolino – Anche perché, così facendo, si toglie ai poveri per dare ai ricchi; insomma l’Amministrazione diventerà un Robin Hood al contrario”. “Il condono fiscale nazionale si basa su un calcolo generico, ma non si può fare lo stesso per quanto riguarda il condono fiscale comunale, altrimenti si rischia di danneggiare gravemente l’ente con mancati incassi” – conclude l’ex – sindaco della cittadina più tassata della Campania.

Andrea Scala

Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea de La Torre 1905 in edicola il 10 giugno 2009