PIU EUROPA

(a) Torre del Greco – A circa tre anni dalla nascita del Programma Integrato Urbano, che grazie all’utilizzo di fondi comunitari gestiti per metà dalla regione e per metà dagli enti locali si poneva lo scopo di ridisegnare il profilo strutturale delle città che ne avrebbero promosso l’utilizzo, Torre del Greco rimane fanalino di coda.
Infatti, nonostante le buone premesse con cui era partito il progetto torrese e la nascita di un forum ad hoc che riuniva esponenti della politica e delle società civile, nulla ancora è stato fatto in concreto se non qualche idea messa su carta.
Sul sito istituzionale del comune di Torre del Greco è pubblicato il numero di telefono del responsabile del progetto, il dirigente dell’VIII° settore Michele Sannino che, tuttavia, non ha potuto rispondere alle domande de La Torre per via di un vizio gerarchico che lo obbliga a rigirare tutti i nostri quesiti all’architetto Falanga, responsabile del IV° settore Urbanistica e Patrimonio, che non ha, però, fornito risposte.
La cosa non stupisce in quanto da tre anni a questa parte non vi è nessuna dichiarazione rilasciata al nostro giornale da entrambi.
L’importanza della questione oggi è ancora più marcata dal fatto che, secondo indiscrezioni, i fondi della Comunità Europea, che da principio sembravano destinati alla riqualificazione in particolare della zona porto, potrebbero essere slittati per favorire la creazione di un parco ecosostenibile in zona Leopardi, sui terreni di proprietà della famiglia Balsamo.
Il Porto di Torre del Greco rimarrebbe, dunque, nelle condizioni in cui è ora, con la mancanza di fognature alla cantieristica e l’impossibilità di allargare la banchina fino alla Torre di Bassano, com’era stato pensato di fare e che avrebbe di certo giovato al settore turistico favorendo la possibilità di attracco a molte più imbarcazioni.
Carmine Apice
 
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 15 giugno 2011