Il Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Torre Annunziata, presieduto dall’Avv. Gennaro Torrese, in accordo con l’AIGA di Torre Annunziata, presieduta dall’Avv. Antonino Raffone, durante l’assemblea del 13 gennaio, ha stabilito una serie di iniziative volte alla mobilitazione dell’intera classe forense contro le crescenti vessazioni ai danni dell’avvocatura, della sua importante funzione sociale, del diritto di difesa costituzionalmente garantito nonché del principio della certezza del diritto.

Tale mobilitazione consiste nell’occupazione per 24 ore del Tribunale Penale di Torre Annunziata. L’occupazione è partita mercoledì 29 gennaio e andrà avanti fino a venerdì 31 gennaio. Inoltre, è stata prevista l’occupazione della strada antistante il medesimo Tribunale con un flash mob che si è tenuto nella mattina di ieri, mercoledì 29 gennaio, alle ore 12.

L’Avvocatura italiana tutta ha espresso la totale contrarietà ai diversi provvedimenti che hanno interessato la giurisdizione negli ultimi anni. Tutto ciò a difesa non solo della categoria ma di tutti i cittadini con una pesante bocciatura dei diversi provvedimenti realizzati e in essere sul processo civile, sul penale, sulla situazione carceraria, sulla geografia giudiziaria.



L’Avvocatura chiede, innanzi tutto, che le risorse prodotte dal settore giustizia, che sono ingenti, siano utilizzate per il miglioramento del servizio con un numero di magistrati e personale di cancelleria adeguato alle necessità dell’utenza.

Alcuni esempi di provvedimenti inaccettabili consistono:
1) nel fatto che l’utente se intende sapere le motivazioni della sentenza che lo riguardano, pur avendo già pagato per l’instaurazione della causa un contributo unificato (che aumenta ogni anno sempre di più essendo tra l’altro differenziato per scaglioni di valore della causa), sarà costretto a pagare altri soldi;
2) nella presunzione di corresponsabilità dell’avvocato nella lite c.d. temeraria con le consequenziali sanzioni e condanna solidale alle spese insieme al cliente;
3) il sempre più non facile accesso dei meno abbienti al gratuito patrocinio a spese dello stato;
4) l’aumento dei bolli da € 8,00 a 27,00; 5) la riorganizzazione della geografia giudiziaria con la soppressione di tantissime sezioni distaccate e uffici del Giudice di Pace in tutta Italia con l’eliminazione su parecchi territori di numerosissimi presidi di legalità con una innegabile ripercussione sull’indotto e sul commercio legato alla presenza di tali realtà.