Per farsi restituire il denaro, anche sms di morte

Minacciavano di morte tramite sms, pur di farsi restituire i soldi “prestati” con tassi da capogiro. Lo scorso 8 marzo, gli agenti del commissariato di polizia di Torre del Greco hanno sgominato una famiglia di usurai: Carmela Marra e Salvatore Scognamiglio, entrambi di 63 anni, e la sorella di quest’ultimo, Chiara Scognamiglio, di 65 anni. I tre, accusati di usura, guadagnavano anche il 360% sulle cifre prestate, dettaglio che diventa ancor più raccapricciante in un momento di crisi, in cui è sempre più difficile farsi assistere finanziariamente dalle banche e in cui è sempre più facile cadere nello strozzinaggio. I poliziotti, nell’abitazione di Chiara Scognamiglio, hanno rinvenuto e sequestrato denaro e titoli per un valore di circa 500 mila euro. Secondo le ricostruzioni, le vittime venivano minacciate abitualmente tramite messaggi inviati dal cellulare, gli stessi messaggi che poi hanno messo gli inquirenti sulle tracce degli strozzini. “Le signore Scognamiglio facevano il lusso” raccontano con amarezza i conoscenti e i vicini di casa “erano sempre eleganti e superbe”. “Facevano le puritane, ma in realtà succhiavano il sangue alla gente. Non hanno mai fatto un giorno di lavoro, eppure possiedono ville e appartamenti. Per non parlare dei bar, dei ristoranti e delle tabaccherie che hanno aperto ai loro figli”.

Marina Miranda
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 21 marzo