Sanità locale

Lavori in corso al reparto di Gastroenterologia per l’attivazione di 10 posti letto, mentre per le restanti 124 unità da ricovero c’è ancora da attendere. Un grosso punto interrogativo avvolge gli interventi di riqualificazione dell’ospedale Maresca, misure che dovrebbero garantire 134 posti letto – oltre al Pronto Soccorso attivo, seppur con diverse criticità – e la tenuta del nosocomio di Via Montedoro nella rete delle emergenze e urgenze. Al momento c’è da registrare le buone intenzioni dell’Asl Na3Sud di voler assicurare il piano ospedaliero previsto dalla delibera 830 del 28 luglio 2011, ossia 134 posti letto ripartiti tra chirurgia, medicina, gastroenterologia, servizio psichiatrico diagnosi e cura, oltre a lungodegenza e riabilitazione. Un assetto che potrebbe colmare la palese emergenza sanitaria creatasi sul territorio – prodotta dal decreto 49/2010, cioè il piano di rientro sanitario regionale – e per il quale occorrono 11 milioni di euro. Fondi al momento indisponibili e che pertanto rinviano ogni tipo di discorso sulla rinascita del Maresca. Inoltre, alla mancanza di fondi, c’è da aggiungere un vuoto normativo che solo la Regione Campania – nel dare piena attuazione ed esecutività alla delibera 830 – è in grado di coprire. In attesa di schiarite sulla disponibilità dei fondi e sull’intervento legislativo della Regione, il Comitato Pro Maresca continua ad occupare il quarto piano dell’ospedale Maresca fino a quando non ci saranno interventi concreti volti ad attivare i 134 posti letto. La scorsa settimana, intanto, oltre un centinaio di attivisti in difesa della sanità pubblica hanno preso parte ai tre giorni di presidio presso la Regione Campania per protestare contro le politiche della Giunta Caldoro in tema di sanità, lavoro, rifiuti ed ambiente.

Maria Iovine



 
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 22 febbraio 2012