Regione Campania

(a) Torre del Greco – Sono ben 9 i presidi ospedalieri che andranno incontro al medesimo destino: cancellati entro pochi giorni. Delle 5 province Napoli è la meno coinvolta dai tagli in attesa del project financing dell’Ospedale del Mare in cui, ma non prima di 3 anni, confluiranno Loreto Mare, Incurabili, S.Gennaro e Pellegrini. Tra i presidi che chiuderanno i battenti, in quanto forniti di meno di 100 posti letto, quello di Bisaccia, Agropoli e Castiglione di Ravello. In provincia di Benevento spariscono il S.Giovanni di Dio (Sant’Agata dei Goti) e il S.Maria delle Grazie (Cerreto Sannita. Nel casertano chiudono definitivamente l’Ave gratia plena di Teano e il Palasciano di Capua. “Osp. ad indirizzo riabilitativo”–“Osp. aggregato”–“ Nuovo Osp. Unico”, queste le etichettature del riassetto che prevede la riconversione di altri 23 presidi. Il Maresca, com’è noto, diverrà poco più che un ospizio. Nuovo riferimento sanitario per gran parte della popolosa fascia dei comuni vesuviani diviene il S.Anna e Madonna della Neve di Boscotrecase; ma sono tante le carenze denunciate per quello che dovrebbe essere un “super-ospedale”. Seguono la linea di riconversione in polo riabilitativo i nosocomi di Scafati e di Pollena Trocchia. Le strutture ospedaliere di Battipaglia, Eboli e Oliveto Citra confluiscono nel N.O.U. della Valle del Sele; il S.Maria di Casa Scola di Gragnano diviene plesso del S.Leonardo di Castellammare, così il Fucito di Mercato S.Severino e il G. da Procida di Salerno, futuri plessi della A.O. Ruggi d’Aragona. Il tutto per un risparmio complessivo di 250 milioni di euro. Queste le cifre che andranno rapportate allo stato di salute e della sanità campana e dei cittadini.
Simone Ascione
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 ottobre 2010