Fratelli D’Amato

(a) Torre del Greco – Momenti di panico per la nave petroliera italiana “Savina Cailin”, di proprietà della Compagnia Fratelli D’Amato di Torre del Greco, che la mattina dell’8 febbraio è stata sequestrata da una banda di pirati nel bel mezzo dell’Oceano Indiano. Colpi di arma da fuoco, precisamente mitra e lanciarazzi, hanno, infatti, colpito intorno alle cinque del mattino il mercantile della compagnia torrese “Fratelli d’Amato”. Ventidue gli uomini dell’equipaggio presenti a bordo, di cui cinque italiani e i restanti diciassette indiani. Nonostante i tentativi da parte del comandante Lavadera, che secondo la prassi avrebbero dovuto garantire l’allontanamento dall’imbarcazione dei pirati, l’assalto non è stato evitato: è stata un’intercettazione radio a far sì che il colpo venisse individuato. Sulla vicenda, tuttavia, viene mantenuto un forte riserbo sin dalla prima cognizione del sequestro e non si sa con chi abbia parlato il comandante. Sta di fatto che l’intero equipaggio, soprattutto da quanto era stato sostenuto già in contatto radio, risulta illeso dalla grave situazione di pericolo. Immediato l’intervento della fregata della Marina militare “Zeffiro”, che si trovava nell’Oceano Indiano proprio per operazioni anti-pirateria e che nel giro di tre giorni è riuscita a raggiungere la petroliera per monitorare la situazione.
Maria Panariello

Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 23 febbraio 2011