Donne e bambini hanno invaso i reparti che dal primo ottobre verranno chiusi

Torre del Greco – Occupata l’area materno – infantile dell’ospedale Agostino Maresca. Nel primo pomeriggio, un gruppo di donne e bambini ha occupato il reparto maternità che dal 1 ottobre verrà chiuso. La protesta arriva nel giorno in cui dovrebbe iniziare il trasferimento dei reparti da Torre del Greco a Boscotrecase, come annunciato nella nota dell’ASL NA 3 arrivata al direttore sanitario del Maresca ad inizio settembre. Nella comunicazione, veniva spiegata la programmazione della chiusura del punto nascita del presidio ospedaliero corallino, prevedendo l’accorpamento dell’intera area materno – infantile con le analoghe Unità Operative dell’ospedale di Boscotrecase, a decorrere dal primo ottobre.
Intanto il Comitato pro – Maresca continua la lotta per fermare la chiusura del nosocomio. Nicola Alonzo, rappresentante ed attivista del comitato, spiega: “ Da qualche mese il comitato sta facendo pressioni sulle istituzioni affinché l’ospedale non venga chiuso. Ci sono stati molti cortei ed incontri in piazza, come quello di ieri dove abbiamo bloccato per qualche ora il traffico cittadino. Ieri – continua Alonzo – si è determinata la rottura delle trattative con le istituzioni. Il signor Russo (Vittorio Russo manager dell’Asl Na3 Sud n.d.r) che nei scorsi giorni si era mostrato disponibile a dialogare con noi, ci ha fatto sapere che il direttore sanitario dell’ospedale Maresca Ugo Esposito, non lo aveva ben informato sugli orari e sulle intenzioni del comitato, facendo saltare l’incontro. Ora l’appuntamento è fissato per il 5 ottobre. Noi pensiamo che dopo l’ennesima presa in giro – conclude l’attivista del comitato – bisogna alzare il livello dello scontro in città, creando disagio per quanto riguarda la viabilità e negli uffici dell’ospedale. Inoltre, pensiamo di mantenere un presidio fisso, con dei gazebo in piazza Santa Croce per informare le persone”.
Gli organizzatori della protesta, spiegano che l’occupazione continuerà ad oltranza, fin quando non ci saranno delle novità.

Andrea Scala