Non tutti sanno che l’ospedale chiude con questa motivazione: IMPRODUTTIVO!

(a) Torre del Greco – La vicenda Maresca è una di quelle che fa male a tutta la città e a tutti i livelli. Il nostro nosocomio, vuoi per speculazione, vuoi per scelte politiche o inerzia e menefreghismo dei cittadini, subisce da anni maltrattamenti.
Vero è che non è casa nostra, il torrese “tipo” pensa al suo orticello e presta poca importanza a ciò che lo circonda, però l’ospedale è un bene di un’importanza vitale comune. Avanzando una forte autocritica, i cittadini si son mossi in ritardo, i politici neanche a parlarne, e molte colpe le hanno anche alcuni lavoratori dell’ospedale: ci riferiamo agli assenteisti o a coloro che, secondo indiscrezioni, hanno sfruttato l’ospedale per scopi privati. Un plauso va a quei pochi lavoratori e medici che hanno lavorato con dignità e professionalità, rendendo eccellenze alcuni reparti del Maresca e, per quanto se ne possa dire, efficace il pronto soccorso.
Un plauso è, innanzitutto, doveroso alle madri che hanno occupato il Maresca e che non appartengono ad alcuna logica politica, così come un plauso va a tutti coloro che sono stati presenti alle manifestazioni e che si occupano di sensibilizzare sull’argomento. Non è da applaudire tutta l’attuale classe “politica”, in sella da 15 anni sul territorio. Non è da applaudire l’attuale classe “politica”, l’On. Aniello Formisano, il Consigliere Regionale Anita Sala, i Consiglieri provinciali Donato Capone, Giovanni Palomba e Alfonso Ascione, tutti i
consiglieri comunale e meno che meno il Sindaco Borriello che, con delle scelte plateali, si ricorda del Maresca a soli 10 mesi dalle elezioni. Il nostro Prima Cittadino sostiene che non si ricandiderà mai più, ma sono in molti quelli che non danno peso alle sue parole poiché noto per i suoi repentini cambi di idea e di casacca. E poi, non dimentichiamo che è stato sordo a tutte le richieste del Comitato Pro-Maresca e che, secondo indiscrezioni, avrebbe vietato in questo periodo ai suoi consiglieri e assessori di portare solidarietà al Comitato. Chi si è interessata, in veste di politico, alla vicenda Maresca – come l’ex assessore Olga
Sessa – è stata letteralmente cacciata dalla Giunta dal Sindaco.
Così, ribadiamo, giungono come fulmini a ciel sereno il digiuno del Sindaco, l’annullamento della Festa dei Quattro altari, lo sciopero generale della città con il benestare dell’amministrazione. Sulla festa dei Quatto altari ci sarebbe tanto da dire: non siamo per niente d’accordo sul suo annullamento, si dovevano fare i contratti e presumibilmente verranno pagati. Ai cittadini questa operazione potrebbe costare 170mila euro. Ma tanto, a pagare di tasca propria non sono ne Borriello e tantomeno i dirigenti. A farne le spese e a rimetterci sono sempre e solo i cittadini. Qualcuno, in merito a questa improvvisa attenzione del sindaco, sostiene “meglio tardi che mai”. E’ pur vero, ma fuori tempistica. Se i fondi che il comune elargirà al Maresca per non far chiudere altri reparti fossero stati destinati prima, probabilmente, il reparto maternità non avrebbe chiuso.
Ricordiamo, e sottolineiamo, che con la chiusura di maternità a trarne giovamento sono state solo alcune
cliniche private presenti sul territorio. Ma in questa vicenda si stanno scoprendo gli altarini: il salvataggio Maresca potrebbe passare attraverso il business dei rifiuti. Prendere rifiuti della città di Napoli vuol dire far guadagnare a qualcuno tanti soldi. Giusto compromesso?
Tra i tanti interrogati e tra i tanti dubbi una cosa è certa: è iniziata già la campagna elettorale.
Antonio Civitillo
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 12 luglio 2011