Il legale Gennaro Torrese: “Un pool di avvocati cercherà di fermare il piano Regionale”

(a) Torre del Greco – Il problema principe della città di Torre del Greco, che da circa un anno coinvolge la popolazione con proteste, manifestazioni e sit in, diventa di giorno in giorno sempre più grosso. Le gravissime condizioni in cui versa l’ospedale ‘Agostino Maresca’, infatti, hanno portato alla discesa in campo di molte categorie. Tutte con un unico obiettivo: la tutela e la salvaguardia della salute di circa trecento mila persone. Tra i protagonisti dell’opposizione alla chiusura del nosocomio corallino, anche un pool di avvocati che gratuitamente cercherà di fermare lo scellerato piano Regionale puntando tutto sulla burocrazia. E’ stata, infatti, depositata in Procura la denuncia penale avanzata dal pool di avvocati per salvare l’ospedale di via Montedoro. Ad affermarlo è l’avvocato Gennaro Torrese che ci spiega, passo dopo passo, l’operato svolto insieme agli altri legali che hanno aderito al progetto: “Noi siamo scesi in campo perché c’è stato un fallimento della politica. È grave che un governatore regionale non voglia incontrare il primo cittadino di una città di ben novantamila abitanti. Se non fossimo scesi in campo ci sarebbe stato un vuoto totale in materia giuridica. Abbiamo agito sugli aspetti penali, amministrativi e civili. Abbiamo studiato e ci siamo consultati, in maniera del tutto gratuita ed abbiamo depositato la denuncia penale con oltre 500 firme. Il Pm valuterà il contenuto e stabilirà se bisogna andare avanti con le indagini. La denuncia parte dall’idea che questo programma di svalutare l’ospedale Maresca abbia radici lontane. È ovvio –continua l’avvocato Torrese- che se si abbandona una struttura, questa diventa fatiscente ed è più facile che venga chiusa. Abbiamo visto che in passato erano stati stanziati quasi 20 milioni di euro, ma questa pratica si è arenata perché il Comune non ha ritenuto opportuno avvisare la Regione, mentre quest’ultima non sapeva nulla dei fondi che sono ritornati al mittente. L’ospedale è diventato, col tempo, sempre più cadente e quindi il piano regionale lo ha penalizzato. Il trasferimento all’ospedale di Boscotrecase è avvenuto in maniera molto frettolosa, e non si tenuto conto del fatto che questa struttura è incompleta, priva di autorizzazioni di idoneità e difficilmente raggiungibile. Stiamo, inoltre, lavorando per preparare questo ricorso al Tar, per verificare la legittimità del piano sanitario. Si sta valutando anche la possibilità che i singoli cittadini propongano una citazione nei confronti della Regione o dell’Asl Na3 Sud per danni, come ad esempio -conclude il legale- un caso di persone con patologie croniche”.
Andrea Scala
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 10 novembre 2010