I due impianti di depurazione presenti attualmente sul territorio sono tecnologicamente sorpassati

Mentre lo scorso 10 maggio la Regione Campania ha finalmente varato una legge per consentire ai lidi di prolungare la stagione di apertura fino al 31 dicembre 2012 – l’Agenzia Regionale per l’Ambiente ha dichiarato e confermato la non balneabilità del mare di Torre del Greco. Se è vero (come è vero) che non c’è limite al peggio, l’inquietante caso della “mucca spiaggiata” domenica scorsa ha però riacceso la miccia di questa vecchia polemica. Se da un lato sono ancora sconosciute e forse tali resteranno, le cause che hanno portato la carcassa di un mammifero di grossa taglia a galleggiare sul nostro mare, meno sconosciute sono la mala politica, l’incuria e il disinteresse, che hanno trasformato le nostre acque in una discarica. “Il problema della depurazione delle acque è un problema delicato, con una spiccata accezione politica -spiega Carlo Ceglia, Presidente dell’associazione “Per il rilancio di Torre del Greco” portavoce delle problematiche di questa fetta della città -. Noi ci troviamo esattamente al centro, tra il depuratore di San Giovanni e quello della foce del Sarno. Diverso tempo fa, Torre del Greco ha dovuto scegliere a quale collettore agganciarsi e si optò per quello di Sarno. All’epoca forse furono stanziati anche dei fondi, ma sta di fatto che non se ne fece più nulla. Torre del Greco però ha due depuratori: quello di San Giuseppe alle paludi e quello di Santa Maria la Bruna, sito in Viale Europa. Entrambi purtroppo sono fuori uso oltre che sorpassati tecnologicamente, così i liquami non vengono depurati e finiscono direttamente a mare. Intanto, la competenza delle acque e della depurazione, spetta alla Gori la quale, versando in uno stato di difficoltà economica, non è riuscita ad intervenire. E’ stato chiesto, così, l’intervento dello Stato e della Regione per costruire un collettore collegato al depuratore di Sarno, ma anche questo intervento risulta troppo lungo e costoso. Così, negli ultimi giorni, pare si sia deciso di ripristinare i due depuratori già esistenti, operazione che comunque si annuncia lunga, sia dal punto di vista burocratico sia dal punto di vista strettamente materiale. Per quest’anno, purtroppo, è andata di nuovo così”.

Marina Miranda
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 30 giugno 2012