Sospetta la frequenza con cui si susseguono gli incendi sulle navi Tirrenia

(a) per gli abbonati o in edicola – Torre del Greco – Attualmente ormeggiata alla diga foranea del porto di Palermo, la nave "Vincenzo Florio" è sotto il mirino dei magistrati di Genova e Palermo. Gli incendi sui traghetti della Tirrenia sono troppo frequenti: questo dato ha allertato i magistrati che stanno indagando sulle cause che stanno dietro i roghi divampati sull’”Athara”, in partenza dal porto di Genova la notte dello scorso 28 gennaio, e sulla Vincenzo Florio, incendiatasi il 29 maggio scorso sulla rotta Napoli – Palermo. Misteri anche sulle metodologie di allerta dei passeggeri in caso di pericolo. Alla Procura di Palermo è stata presentata da 17 autotrasportatori, che viaggiavano a bordo del traghetto, una denuncia in cui si ipotizza il disastro colposo ed altri reati nei confronti della Tirrenia. Nella denuncia vengono contestati diversi particolari della ricostruzione dell’ incendio da parte della Tirrenia. Nessuno dei passeggeri ha avvertito segnalazioni acustiche che preannunciavano l’imminente pericolo, né la notizia veniva diffusa dagli altoparlanti della nave; al contrario, i passeggeri sono stati svegliati dal fumo che invadeva le cabine. Secondo i presentatori della denuncia il traghetto della Tirrenia, sulla quale viaggiavano 561 persone, compresi 35 componenti dell’ equipaggio, avrebbe dovuto essere dotato di un impianto "smoke detector", in grado di percepire immediatamente le emissioni di anidride carbonica o di ossido di carbonio in percentuali anche minime.

M. C. Izzo



Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea de La Torre 1905 in edicola il 24 giugno 2009