La crisi ha avuto il suo peso ma la violazione delle regole ha giocato il ruolo più importante""

(a) Avvocato Maviglia, gli armatori metteranno a disposizione i beni immobiliari personali. Crede che possano bastare a soddisfare i risparmiatori?
Disporremo di un dato attendibile (che potrebbe pure non essere definitivo, a causa di investitori che non si sono prenotati e presentati al censimento) sull’ammontare delle obbligazioni cosiddette “irregolari” soltanto intorno alla metà del mese in corso. Certo, appare chiaro fin da ora che difficilmente tale ammontare possa essere non inferiore ai 550,00 milioni di Euro. Se così fosse si tratterebbe certamente di una cifra rilevantissima ma lontana dalle ipotesi, circolate sulla stampa, che prevedevano anche fino a 1 miliardo di Euro. Ultimato il censimento, occorrerà determinare il valore dei beni. Questo per una società delle dimensioni e articolazione di Deiulemar Shipping, che dovrebbe essere apportata a Deiulemar Compagnia di Navigazione, sarà un’incombenza non semplicissima, poiché presupporrà la valutazione in tempo reale di navi di proprietà, di contratti di nolo e della capacità reddituale prospettica dell’azienda. Se lo scostamento tra ammontare del debito e valori complessivi della società fosse significativo l’unica soluzione possibile, alternativa a quella del fallimento, sarebbe un tentativo di un concordato preventivo.
Quali saranno gli step successivi dopo il censimento?
Ultimato il censimento, dovrà sciogliersi definitivamente il nodo giuridico della natura dei titoli e della posizione della società rispetto agli stessi. La comparazione tra dimensioni del passivo riconosciuto e valore complessivo dell’attivo, come incrementato per effetto dell’apporto dei beni aggiuntivi messi a disposizione dagli armatori, consentirà per un mero rapporto matematico di comprendere che tipo di soluzione di ristoro sarà possibile attuare.
I risparmiatori adesso si chiedono quali saranno i tempi per un recupero delle somme. Sicuramente sarà anche il tipo di soluzione che potrà attuarsi ad incidere sui tempi. In ogni caso difficilmente potranno essere tempi brevi.
Voci di corridoio gettano ipotesi che vedono i risparmiatori diventare futuri "armatori". E’ vera l’ipotesi di mutare le cedole in azioni?
Se lo scostamento tra passivo ed attivo disponibile fosse molto elevato, difficilmente potrebbe attuarsi una soluzione diversa da quella di trasformare i risparmiatori in soci di una società armatoriale, ossia della Deiulemar Compagnia di Navigazione che, una volta effettivamente acquisita la Deiulemar Shipping e la Ledi Shipping, diventerebbe una società con una importante divisione di shipping ed una altra divisione a vocazione immobiliare e turistica con proprietà immobiliari di non poco rilievo. Questo, in primo luogo, consentirebbe di evitare svendite che avrebbero l’effetto negativo di ridurre ulteriormente il valore della base patrimoniale a disposizione, penalizzando in definitiva i creditori. Certo, in quel caso, perché la soluzione applicata non sia una falsa soluzione le azioni dovrebbero essere negoziabili. Qualsiasi sia la soluzione ipotizzabile occorre sottolineare che, in nessun caso, potrà trattarsi di un’imposizione ma soltanto i creditori potranno decidere se accettare o meno quello che, tenuto conto dei fatti, si andrà a proporre. Accettare delle azioni naturalmente implicherebbe l’accettazione di un rischio di impresa ma, considerato il bassissimo valore attuale dei noli ed il momento di debolezza che tocca anche il mercato immobiliare, se con l’operazione in questione si riuscisse ad assicurare la sopravvivenza delle aziende potrebbe in futuro anche rivelarsi un buon affare.
Di chi crede siano le responsabilità di tale situazione?
Il settore marittimo vive da anni una crisi senza precedenti. Va tuttavia sottolineato che la movimentazione delle obbligazioni irregolari aveva generato un meccanismo perverso, destinato a implodere anche per l’autoalimentazione del debito dovuta agli alti tassi di interesse pagati. Per questo l’ordinamento giuridico stabilisce delle regole, che anche nel settore delle società e dell’emissione di obbligazioni, sono rigide e puntuali. Non c’è dubbio che la crisi ha avuto il suo peso ma è la violazione delle regole che in tutto ciò ha giocato il ruolo più importante e dirompente.
Cosa ci dice sulla Consob?
La Consob in questa vicenda ha svolto egregiamente le sue funzioni. Si è mossa prontamente non appena è stata allertata. Fino a quel momento, analizzando i bilanci della società nulla poteva emergere in ordine al giro delle obbligazioni irregolari. Ci si trovava di fronte ad un mondo reale, che era l’unico visibile all’esterno, e ad un secondo mondo parallelo, noto soltanto a chi vi si muoveva dentro. In questo momento, la Consob sta vigilando su questa fase di ritorno alla legalità, come pure sta facendo l’Autorità Giudiziaria. A quest’ultima, in particolare, spetta poi il compito cruciale e difficile di chiarire le responsabilità.
Antonio Civitillo

Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 7 marzo 2012