Porto funzionale per Torre. Alla Federico II il progetto del gruppo di Giancarlo Priori

Torre del Greco ancora senza un nuovo porto, mentre i fondi continuano a giacere inutilizzabili. Un’altra opportunità sprecata causata da una classe politica oramai stagnante. Le vicine città di Torre Annunziata, Ercolano e Castellammare, speditamente si rinnovano, Torre del Greco resta sempre fanalino di coda. Visto il definitivo naufragio del Polo orafo “Corallium”, che avrebbe dato centinai di posti di lavoro, una delle ultime possibilità di rilancio della nostra città potrebbe venire dal porto. E proprio in merito a questo argomento segnaliamo un progetto, da noi considerato valido e fattibile. Nel maggio 2006 fu presentata al Circolo Nautico la prima stesura del progetto per il porto di Torre del Greco redatto dal gruppo guidato da Giancarlo Priori e coordinato da Gioia Seminario, progetto che suscitò, tra politici locali e rappresentanti del settore reazioni diverse. Sulla scorta di questo interesse è stata elaborata lo scorso settembre dallo stesso gruppo progettuale una seconda stesura del progetto, più attinente alla vocazione e alle esigenze attuali del luogo, ma che conservava l’impronta originaria. Se la prima idea progettuale era caricata da una forte volontà di sperimentazione, questo secondo progetto – che riprende solo in parte i criteri del primo – si rivela decisamente più concreto e calato nella realtà territoriale, come sostiene lo stesso arch. Seminario. Esso propone infatti l’aggiunta di un nuovo molo foraneo a sud dell’attuale porto, ideato per “abbracciare” l’attuale banchina e mitigare le correnti.
La creazione di questo nuovo molo implicherebbe il riordino delle attività portuali in due distinte aree funzionali, collegate da un lungomare: mentre nel molo esistente verrebbe allocata l’area turistica, confortata dalla presenza dei circoli velici e di un nuovo centro ricettivo e promozionale, nel nuovo braccio situato più a sud sarebbero allocati i cantieri, le rimesse, ma anche nuovi posti barca con servizi ai diportisti. Difatti, nell’ottica di garantire ai cittadini la massima fruibilità dell’attuale area portuale e di reintegrare questa zona con il centro storico, nel progetto la barriera degli attuali cantieri viene sostituita da un suolo artificiale in teak e manto erboso accessibile da via Calastro e dai Molini Marzoli, sotto cui si sviluppa un centro commerciale e turistico con bar, ristoranti e stand espositivi, ma anche con una gradevole passeggiata sul mare. Per unire questa zona al nuovo braccio dei servizi, un tratto di lungomare parte dalla spiaggia del fronte e si prolunga sulla costa fino a raggiungere, in linea d’aria, il complesso de “La Salle”: la passeggiata resta pedonale.
Descritto brevemente il progetto, vi invitiamo a guardare la foto da noi pubblicata.
Antonio Civitillo