Crac Deiulemar. Sciopero e manifesti in città con duro attacco d’accusa da parte del popolo degli obbligazionisti. Una città tappezzata di manifesti a firma del gruppo di obbligazionisti Legalità e Trasparenza. Nel duro j’accuse, il popolo che ha creduto e ha investito tantissimi euro nella società armatrice Deiulemar, Manifesto-Anti-Deilulemar-2014

pone dieci domande retoriche ad una ipotetica dea della Giustizia per gridare vendetta.
“E’ giustizia – c’è scritto – quella che permette agli armatori-truffatori di continuare a vivere nelle loro lussuose ville?
E’ giustizia – continua – quella che permette agli armatori-truffatori di continuare a movimentare soldi, come niente fosse?
E’ giustizia quella che permette agli armatori-truffatori di usufruire di agevolazioni sociali (esenzioni ticket, disoccupazione etc)?
E’ giustizia – ancora – quella che permette agli armatori-truffatori di vivere nell’oro mentre la città muore?
E’ giustizia quella che permette agli armatori-truffatori, finora, di essere liberi nonostante le dure condanne?
E’ giustizia – di nuovo – quella che permette agli armatori-truffatori di provocare i suoi concittadini girando tranquillamente in città e correndo in loro aiuto in caso di bisogno?
E’ giustizia quella che permette agli armatori-truffatori di avere ancora intitolata una strada in città al loro padre?
E’ giustizia – chiedono – quella che permette agli armatori-truffatori di avere i propri figli in atenei e scuole rinomate, mentre i figli dei truffati sono costretti a lasciare gli studi?
E’ giustizia quella che permette agli armatori-truffatori di avere in difesa i più noti legali in Italia, nonostante siano spossati dei lori beni?
E’ giustizia – infine – quella che permette probabilmente agli armatori-truffatori di creare in città ed altrove altre società, attività economiche e commerciali in favore di prestanome?”.
Finite le dieci domande il manifesto si conclude con un perentorio: “Questa non è giustizia, questa è una grande ingiustizia”. La settimana scorsa, poi, c’è stata anche una riunione degli stessi obbligazionisti, dove sono state gettate le basi per indire un grande sciopero in città – probabilmente nella prima decade di dicembre – in cui saranno chiamati a partecipare professionisti, esercenti e comuni cittadini, tutti coinvolti, direttamente o indirettamente, dal fallimento della società armatrice corallina. Mentre giovedì prossimo sarà stabilito l’ammontare definitivo del passivo vantato dalla Deiulemar compagnia di navigazione. Infatti nel tribunale di Torre Annunziata, è in programma l’ultima udienza utile per l’ammissione al passivo: udienza alla quale parteciperà anche il Comune di Torre del Greco, che vanta crediti per quasi centomila euro relativi a mancati pagamenti dell’Ici negli anni 2009, 2010 e 2012.