Crack Deiulemar, gli obbligazionisti, dopo le ferie d’agosto, chiedono “subito una riunione con tutti i responsabili” per avere una risposta alle incertezze, come: carcerazione dei vari imputati, chiusura dello stato passivo e quantificazione dell’attivo. “Sono trascorsi 5 mesi dall’ultima riunione tra gli obbligazionisti e chi dovrebbe dare informazioni precise agli obbligazionisti”, scrivono i diretti interessati in un blog.
In questa ultima riunione non era presente il comitato dei creditori ma partecipò il dottor Palesandolo. Assenti storici furono le varie curatele. “I fatti accaduti negli ultimi 5 mesi – continua la nota – o meglio le sentenze delle udienze di tribunale che erano previste in questo periodo, hanno dato alcune certezze agli obbligazionisti fra cui la sentenza del Tribunale di Roma dove gli imputati sono stati condannati a pene detentive varie ma tuttora a piede libero e la sentenza del Tribunale delle Imprese di
Deiulemar-Nave

Napoli che ha rigettato il ricorso avverso alla Società di fatto, ovvero decretando l’esistenza della Società di fatto e il suo fallimento”.
La domanda che più ricorre tra gli obbligazionisti è: “in questa situazione, quando avverrà il ristorno di una prima parte dei soldi truffati (non persi ma truffati) e in quanto potrà ammontare questa prima tranche”?
“Numeri ufficiali non ne abbiamo – ricordano -, tutto segreto per gli obbligazionisti, ma abbiamo delle dichiarazioni del giudice Palesandolo alla riunione di La Salle”. Allora si parlò di 181 milioni disponibili nella Deiulemar Compagnia di Navigazione, di cui 45 milioni in contanti e di cui 36 milioni disponibili per un primo anticipo agli obbligazionisti. “Su questi numeri – continua la lettera pubblicata sul web – già furono fatte diverse critiche ed interpretazioni per cui ora sarebbe logico informare per bene tutti gli obbligazionisti, anche perché mettere a disposizione solo 36 milioni, sarebbe neanche il 5% dei soldi truffati, ovvero ancora un’offesa alla dignità della gente”.
si cerca di quantificare, poi, la somma che servirebbe per cercare di “accontentare” il popolo di obbligazionisti: “Solo se parliamo di cifre che si avvicinano ai 200 milioni possiamo ancora pensare positivo per il futuro ma se partiamo con un elemosina significa che le cose non andranno a finire bene per gli obbligazionisti”.
e si specifica che bisogna stare “attenti ad una cosa , che noi obbligazionisti siamo chirografari rispetto ai soldi provenienti dalla Deiulemar Compagnia di Navigazione, per cui bisognerà vedere chi saranno i privilegiati”.
“L’unica nostra speranza – è la conclusione della nota – è vendere bene gli immobili e non svenderli; tanto chi interviene in queste aste è per strappare il prezzo al minimo e dobbiamo sperare che effettivamente ci siano in corso altri filoni di indagini che possano concretizzare migliori obiettivi. Al nastro di partenza allora ci deve essere l’incontro con le due curatele e comitato dei creditori, vogliamo notizie vere e senza aggiunta di fantasie”, la conclusione dell’autore che si firma Anti Deiulemar.
Alan