Roma – Giovanni Falcone parlò al giornalista Saverio Lodato (Unità) delle “menti raffinatissime” che guidavano la mafia dopo il fallito attentato dell’Addaura dove qualcuno tradì il giudice.

E ieri sera, durante la puntata di Atlantide, andata in onda su La7, il giornalista ha rivelato il nome.

Quel nome è quello del numero tre dell’ex funzionario della Polizia di Stato, agente segreto e ufficiale di polizia in pensione italiano; dirigente generale della Polizia di Stato, numero tre del Sisde, capo della Mobile di Palermo, e capo della sezione siciliana della Criminalpol: Bruno Contrada.



Ecco cosa ha detto ieri sera Lodato: “Gli chiesi chi fossero le ‘menti intelligentissime e raffinatissime’ che avevano guidavano la mafia e a cui lui aveva fatto riferimento dopo il fallito attentato dell’Addaura. Fui molto insistente.

Il nome era quello del Dott. Bruno Contrada. Ma mi diffidò dallo scriverlo pena più nessun rapporto”, così il giornalista Saverio Lodato per la prima ha svelato che, in un colloquio privato con lui, il giudice Giovanni Falcone gli fece il nome di Bruno Contrada come sospetto ‘traditore’ tra le forze dello Stato.

“Di fronte ad uno stato d’animo, di fronte a un uomo  che era consapevole di un conto alla rovescia per lui io lo incalzai su quel nome e quei nomi visto che lui parlava al plurale” ha spiegato Lodato ad ‘Atlantide’ su La7, aggiungendo: “lui vedeva una mano di pezzi dello stato e delle istituzioni, lui già non credeva più da tempo  che la mafia avesse decapitato un classe dirigente da sola senza che lo stato italiano fosse in gradi di opporsi”