IL PUNTO

Gli sportivi la attendono da quaranta anni. I residenti del quartiere Leopardi ora la invocano a gran voce. Altro che discariche o ecomostri, la realizzazione di un impianto sportivo polifunzionale è reclamata a più riprese. Soprattutto da chi teme che la propria terra possa trasformarsi presto in una scatola di veleni. Parliamo della Cittadella dello Sport, opera per la quale l’attuale amministrazione comunale ha indetto un bando di gara in ‘project financing’ che ha già trovato risposta nel Gruppo Cesaro, la società con sede a Sant’Antimo di proprietà di Aniello Cesaro, fratello di Luigi, Presidente della Provincia di Napoli. Due comparti, uno sportivo e l’altro ricettivo, comprendente un hotel ed attività commerciali. Infine, parcheggi e verde attrezzato: una maxi opera da 22 milioni di euro per la quale c’è già un imponente plastico. Talmente maestoso che i tecnici di Palazzo Baronale hanno già consigliato al proponente (Gruppo Cesaro n.d.r.) di ridurne la portata per evitare di incappare nel parere negativo della Sovrintendenza. Nel frattempo, i terreni di Viale Europa – l’area individuata per la realizzazione della Cittadella – continuano ad essere occupati dai mezzi del Consorzio Trasportatori del Sud in virtù di un accordo con il Comune stipulato oltre due anni fa e valutato dalla magistratura come un vero e proprio contratto di locazione, che pertanto dovrà durare sei anni. Una prima ‘bocciatura’ che però non intacca i sogni degli sportivi: alcune associazioni (FC Turris 1944 Asd”, “Amatori Rugby Lions Torre del Greco”, “Sporting Club Torre del Greco”, “Fondazione Umberto Feola” e “Asd Turris Octava”) hanno già discusso sulle reali possibilità di veder sorgere la Cittadella dello Sport, e non è detto che non possa nascere un comitato civico che seguirà con la dovuta attenzione una storia lunga quaranta anni.
niar
 
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 23 novembre 2011