L’associazione dei commercianti a lavoro per l’oro rosso

(a) Torre del Greco – Un recente e importante traguardo è stato da poco raggiunto nell’ambito del settore corallino: mercoledì 8 giugno l’Assocoral, assieme ad altre associazioni orafe presenti in tutta la penisola, ha avuto udienza presso la Camera dei Deputati. È stato presentato alla Commissione per l’Attività Produttiva un nuovo disegno di legge, da anni in cantiere, che potrebbe davvero segnare una svolta non solo per i commercianti, ma anche per gli acquirenti del nostro prezioso corallo. Ciro Condito, presidente dell’Assocoral, ci informa che tale proposta prevedrebbe l’obbligo di consegnare al consumatore, nel momento acquisto, un certificato che descriva le caratteristiche del prodotto e che lo definisca in maniera univoca. Ciò eviterebbe incongruenze e truffe e tutelerebbe gli acquirenti: spesso infatti vengono usate delle terminologie poco precise, che possono ingannare gli inesperti; con questa proposta verrebbero invece uniformate e rese obbligatorie le definizioni esatte. Il disegno di legge è stato appositamente pensato per non avere un carattere vessatorio per le imprese, evitando eccessive certificazioni e misure di sicurezza superflue in tutti i passaggi produttivi. La proposta è stata presentata in Camera dall’Onorevole Mattesini e l’Onorevole Mazzocchi, in rappresentanza di tutte le istituzioni orafe.
Altro storico risultato è stato ottenuto dall’Assocoral nel mese di maggio, presso la GFCM, la commissione generale della pesca nel Mediterraneo. Riguardo al corallo rosso, l’Assocoral ha richiesto al Ministero dell’Ambiente di organizzare e regolamentare la pesca in tutto il Mediterraneo. Molti workshop sono stati promossi in diverse città europee (come Malta e Marsiglia)e, finalmente, la Commissione ha decretato norme univoche per tutti i paesi affaccianti sul Mediterraneo: la pesca sarà possibile solo mediante l’immersione subacquea con martello (metodo rispettoso dell’ambiente), si potrà pescare ad una profondità non inferiore ai 50 m. Queste e tante altre ancora le nuove norme che andranno a tutela dell’oro rosso e dell’ambiente marino. È stata inoltre promossa la ricerca scientifica che svilupperebbe, in futuro, dei piani di gestione locale, adatti a regolamentare più nel dettaglio lo sfruttamento delle varie specie presenti nel Mediterraneo.
Sara Borriello
 
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 15 giugno 2011