Donadio ritorna in libertà, il Sindaco trema e gli interrogatori continuano

(a) Torre del Greco – Clima pesante quello che si respira a Palazzo Baronale, il ritorno alla normalità dopo la bufera abbattutasi sulla classe politica e in particolare sul corpo della Polizia Municipale appare ancora molto lontano. La schiarita è giunta al momento per il segretario della Commissione Trasparenza, Ciro Mennella, ed Antonio Donadio -il consigliere comunale anziano eletto nelle file della Margherita e attualmente esponente del gruppo misto di minoranza- coinvolti entrambi nella triste vicenda degli abusi edilizi ‘sanati’ in cambio di somme di danaro. La revoca degli arresti domiciliari a carico dell’ex esponente della Margherita è al momento l’unico colpo a favore della tesi che respingerebbe le accuse di corruzione. Accuse dalle quali anche Vincenzo Maida –l’altro consigliere comunale finito nell’occhio del ciclone- ha provato a discolparsi dinanzi al Gip Claudio Marcopido del Tribunale di Torre Annunziata, ma il politico eletto con la lista “Italiani nel Mondo” rimane ancora obbligato a non andar oltre la soglia di casa propria. Con l’ex capogruppo del Pdl ai domiciliari, resta invece ancora indagato il sindaco Ciro Borriello: contrariamente alle voci di corridoio che circolavano al momento delle notifiche delle indagini, per Borriello rimangono le accuse di abuso in atti di ufficio e soppressione di atti pubblici. Traballa quindi la poltrona del primo cittadino, nonostante la sicurezza e la tranquillità ostentata sin dalle ore successive al terremoto giudiziario che ha messo in ginocchio l’ente di Via del Plebiscito. Con l’intera
opposizione che lo ha già invitato a rassegnare le dimissioni, il vero cruccio per Borriello resta la posizione dei sei ‘caschi bianchi’ finiti a Poggioreale: fiore all’occhiello della propria amministrazione –Borriello ha infatti riposto sempre molta attenzione nell’attività del corpo di Polizia Municipale, vantandone le operazioni all’insegna del rispetto del codice stradale e quelle finalizzate alla lotta all’abusivismo- i numerosi interrogatori cui continuano ad essere sottoposti i sei vigili urbani potrebbero presto offrire nuovi spunti di indagine. Al silenzio in cui è sprofondato il comando dei ‘caschi bianchi’di Palazzo La Salle si aggiunge l’imbarazzo per l’iniziativa di “raccolta fondi” promossa dai colleghi “a favore delle famiglie in difficoltà”. Una vera e propria colletta che richiama l’usanza consolidata tra gli ambienti malavitosi di metter mano ai portafogli per sostenere le famiglie degli amici detenuti.
Nino Aromino
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 10 novembre 2010