Chiusura Parco Bottazzi, la polemica continua sul web. Replica dei cittadini su Facebook all’intervento del 21 maggio da parte dell’assessore con delega ai Giardini, Romina Stilo. “La vicenda della chiusura del Parco Bottazzi avvenuta oggi – scriveva l’assessore Stilo -, qualsiasi ne saranno gli sviluppi, ha degli aspetti così singolari che probabilmente resterà inspiegabile per qualsiasi persona di buon senso. Perché è singolare Romina-Stilo-inverno

come, per gli arcani bizantinismi della burocrazia italiana, la proprietà di una delle aree verdi più ampie della città sia stata attribuita ad una Azienda Sanitaria Locale che, penso -e come ogni persona di buon senso credo pensi-, non abbia bisogno di tale spazio per lo svolgimento delle sue regolari attività. Ma ancora – continuava – più singolarmente bizantina è la decisione di detta ASL di non voler affidare in comodato d’uso alla comunità lo stesso Parco, preferendone tenerne chiusi i cancelli. Forse tutto legittimo, per carità. A parte in buonsenso. Perché un Parco chiuso smette di essere un parco e diventa solo uno spazio delimitato da cancelli. Lo spazio del Niente. Lo spazio dell’arbitrarietà e dell’illogicità della burocrazia. Perché per ogni persona di buonsenso un Parco è il posto dove i bambini corrono incuranti delle delibere, dei protocolli, della carta. Ma la comprensione di questo concetto – concludeva Romina Stilo -, ovvio per un cittadino normale, richiede una quantità di buonsenso burocratico stratosferica. Troppa. Singolare, appunto”. A tale intervento accorato da parte del rappresentante della giunta Borriello c’è stata subito la replica venuta direttamente dai comuni cittadini presenti sul web.
Lei, signora Stilo – scrivono sul profilo dell’assessore ai Giardini – probabilmente ci prende per babbei, per dei poveracci che a stento sanno compitare le lettere dell’alfabeto. Lei non può sfilarsene così alla meglio come se non fosse minimamente in causa – scrivono stizziti – . Lei, in quanto Assessora al verde, ha delle enormi responsabilità in merito alla chiusura”. “Per più di un anno, nulla ha fatto a che si desse decoro al Parco. Non ha speso un minuto del suo tempo per esso. Non ha speso un euro per abbellirlo. Lei ha fatto sì che il tutto marcisse, non ha messo un fiore, ed ha lasciato che le erbacce crescessero dappertutto – replicano duramente i cittadini -. “Almeno la manutenzione ordinaria, quella, sì, poteva essere fatta, ed, invece, neanche quella veniva effettuata. E adesso se ne viene con frasi tipo “La vicenda della chiusura del Parco Bottazzi avvenuta oggi, qualsiasi ne saranno gli sviluppi, ha degli aspetti così singolari che probabilmente resterà inspiegabile per qualsiasi persona di buon senso” oppure “Ma la comprensione di questo concetto, ovvio per un cittadino normale, richiede una quantità di buonsenso burocratico stratosferica. Troppa. Singolare, appunto”.
Poi arriva una nuova chiave di lettura della vicenda. “Io penso – scrive un internauta sul profilo della Stilo – che il responsabile dell’Asl, indispettito per lo stato di grave degrado in cui l’amministrazione comunale teneva il Parco, glielo ha sottratto. Cercate almeno di esser onesti e ammettete le vostre responsabilità”, è la conclusione al veleno da parte del popolo del web sulla questione che ha visto chiudere uno dei pochi polmoni verdi del centro città.
Alan