E’ ancora allarme topi a via Piscopia. Dopo gli interventi del Comune per normalizzare la situazione in seguito all’emergenza delle settimane scorse, i residenti lamentano nuovamente la presenza di ratti lungo la strada che collega via Roma a piazza Luigi Palomba. “Bisogna trovare una soluzione definitiva”, gridano Topi-di-fogna

all’unisono gli abitanti del centro storico. Numerose proteste sono avvenute il mese scorso, come quella dei primi giorni di marzo. Infatti: per attirare nuovamente l’attenzione degli organi amministrativi, gli abitanti della zona, gettarono la spazzatura sulla carreggiata costringendo la polizia municipale a chiudere il tratto di strada che porta a piazza Luigi Palomba. Tra gli abitanti paura e sconcerto. Sale la rabbia perché “centinaia di topi ormai entrano nelle loro abitazioni”, come spiegavano alcuni rimostranti. Nella parte di terreno confinante con la suddetta via “centinaia di topi, che non sembravano temere la presenza dell’uomo, hanno le loro tane anche all’interno dei vasi disposti lungo la strada”, raccontavano ancora. Alla fine la protesta era rientrata e furono gli stessi residenti a ripulire la carreggiata, utilizzando anche la creolina, permettendo così la riapertura della strada. Un’ emergenza rifiuti ha avuto il suo clamore però il 4 marzo, quando i residenti della zona, per richiamare l’ attenzione delle forze dell’ordine e del mondo politico hanno bloccato la strada riversandovi tutti i rifiuti accumulati. Anche allora, sono dovuti intervenire i vigili urbani che hanno chiuso la strada per due ore per permettere ai funzionari di ripulirla. Ma dopo quella protesta degli abitanti in via Piscopia per lo stato di abbandono dell’ intera strada con cumuli di rifiuti e topi, nulla sembra essere cambiato. Ma anche altre zone di Torre sembravano lasciate all’abbandono e all’incuria: ne è un esempio il monumento delle cento fontane (Monumento significativo per la nostra città, che raccoglie da secoli le acque di una sorgente naturale di acqua potabile alimentata dal fiume Dragone, il quale – stando ad antiche testimonianze raccolte dallo storico Francesco Balzano – aveva la sua origine alle radici del Vesuvio ed è stato completamente sommerso dalle numerose colate laviche che hanno interessato la storia locale. Il complesso di cui godiamo oggi risale originariamente al 1783). Sempre sul gruppo “Segnaliamo cosa non va nel Comune di Torre del Greco” il signor Ciro Di Franco aveva postato delle foto che non lasciavano molto all’immaginazione e commentate: “La domanda che mi pongo è: ma un monumento “storico” come quello delle cento fontane o cento cannelle come si voglia dire, fa parte o no del territorio cittadino? Il mio quesito è: perché non viene mai pulito? A chi tocca pulire questo loco?”