Angelo Nocerino: Il Maresca non sarà più polo ospedaliero del vesuviano""

(a) Torre del Greco – Continua da un anno la saga che vede protagonista infelice l’ospedale Maresca.
Il bollettino emanato dalla Regione Campania cinque mesi addietro, che invitava a limitare le spese sanitarie, ha anticipato il nuovo Piano sanità relativo agli ultimi mesi del 2008 ed al 2009. Con esso Angelo Montemarano, Assessore alla Sanità della Regione, conta di risparmiare circa 214 milioni di euro. Il piano si fonda sul principio della chiusura e riconversione di alcune strutture ospedaliere considerate "sottoutilizzate".
Tra queste ricade l’ospedale torrese, che diventerà un centro di gastroenterologia e subirà la chiusura del pronto soccorso: un controsenso, visto che più volte è stato annunciato l’inizio dei lavori di ristrutturazione dei vecchi padiglioni ospedalieri per i quali erano stati stanziati più di 9 milioni di euro. Il nosocomio torrese si trova in un punto strategico, facilmente raggiungibile non solo dagli abitanti di Torre del Greco, ma anche da quelli di Ercolano, Portici e San Giorgio a Cremano, per un totale di oltre 30mila utenti. Più volte le amministrazioni comunali dei territori coinvolti sono intervenute per sfuggire il depauperamento dell’ospedale, ma nulla di fatto.
Sulla questione "Maresca" interviene Angelo Nocerino, Consigliere comunale e cardiologo dello stesso ospedale, che contesta non solo la chiusura dei reparti, ma anche il modus operandi con cui è stato gestito il piano di rientro economico della sanità in Campania. "Il Maresca sicuramente non sarà più polo sanitario di riferimento del vesuviano – afferma Nocerino -. Il reparto di riabilitazione è stato trasferito all’ospedale di Boscotrecase, nonostante questa struttura fosse sprovvista delle attrezzature adatte; le partorienti potranno essere accolte solo nei reparti maternità degli ospedali di Vico Equense e Boscotrecase. Queste ed altre misure porteranno alla distruzione della struttura torrese e ad un aumento delle spese, in quanto le altre strutture ospedaliere dovranno essere attrezzate per accogliere i reparti che una volta appartenevano al Maresca".
Questi allarmi evidenziano come la politica campana sia tesa alla valorizzazione dei privati nella gestione di servizi sanitari. Tagliare i fondi alla sanità pubblica significa negare il diritto alla salute ad una fascia di utenza che non può permettersi cliniche private.
Maria Consiglia Izzo
Articolo già pubblicato sul numero cartaceo de La Torre – Anno CIII n° 17 – mercoledì 29 ottobre 2008