Capaccio-Paestum – Domenica 13 giugno 2021 –  Start ore 17 – Dum Dum Republic, via Laura Mare, Capaccio-Paestum (Salerno)

INAUGURAZIONE

JORIT



Live painting performance dell’artista,

tra le massime espressioni della contemponeità

 

#25anni di Dum Dum Republic

La “factory” a cielo aperto sul mare e il cartellone innovativo tra exhibition art, design, performing act, cinema, happening di poesia e world music

 

 

PAESTUM (Salerno). L’energia del Dum Dum Republic sta per sprigionarsi. L’arena sul mare, del più famoso beach club della costiera cilentana, si prepara all’inaugurazione della stagione estiva con un cartellone estivo spinto verso la contaminazione, in un incrocio di arti e world music.

La repubblica indipendente del Dum Dum si rivoluziona, si trasforma, evolvendosi in una “factory” a cielo aperto sul mare, tra exhibition art, design, performing act, cinema ed happening di poesia. A fare da fil rouge, come sempre, immancabile, la musica con i suoni del mondo pronti a sbarcare sulla spiaggia del Cilento. Un luogo magico, all’ombra dell’area archeologica di Paestum, per sognatori, viaggiatori, poeti o popoli erranti. Uno spazio in cui ognuno si senta accolto e il cuore possa sentire forte le pulsioni della vita.

Per lo start, in programma il 13 giugno alle ore 17, protagonista sarà Jorit, artista di fama internazionale, uno dei massimi esponenti della contemporaneità, che ha trasformato la sua street art in testimonianza e denuncia sociale. I suoi sono eroi rivoluzionari, sono gli “ultimi”, tutti guerrieri della sua “Human Tribe”, dipinti sui muri dei quartieri più combattivi e ostili, nelle periferie degradate delle metropoli del mondo. Un messaggio universale contro l’austerity del mondo, contro l’ingiustizia e contro ogni forma di oppressione, con i volti marchiati dalle cicatrici rosse, in quelle che sono “aperture attraverso le quali un essere entra nella solitudine dell’altro”.

Una performance di pittura live, dal vivo, direttamente in spiaggia. A scandire il ritmo, in consolle, Dj Tonico Settanta, con una selezione esclusiva ed estemporanea, ispirata alla world music con vibrazioni funk, disco ed incursioni electro, sempre proiettato alla sperimentazione.

Un opening straordinario, che rompe gli schermi, in un anno iconico, il 25esimo dalla fondazione del Dum Dum Republic, con “la stessa emozione e lo stesso entusiasmo del primo giorno, venticinque anni fa, quando con uno stereo di seconda mano e due casse gracchianti, misi su il primo brano “Garden of love” degli Skatalites e fu subito Dum Dum”, racconta Biancaluna Bifulco, fondatrice ed ispiratrice della filosofia che anima il beach club.

Libertà di essere se stessi, ricerca della felicità nella semplicità dell’incontro con l’altro, giustizia sociale, inclusione, ecosostenibilità, rispetto della natura e tutela degli oceani.

“No borders”, nessuna barriera, nessuna sovrastruttura. Il mare unisce, contamina, accoglie. È un linguaggio universale da cui lasciarsi ispirare, quello del Dum Dum Republic, per imparare a riconoscere la bellezza e a riscoprire il valore, l’unicità e la dignità di ogni singola vita.

“Spero che questo periodo così brutto che il mondo ha attraversato, possa portare nei sogni dei ragazzi di 20 anni una nuova considerazione delle problematiche mondiali e la consapevolezza che siamo un’unica umanità con un unico destino – sottolinea Biancaluna Bifulco, founder del Dum Dum Republic – Da sempre attraverso la musica cerchiamo di veicolare un messaggio di unità e di amore: lo facciamo con la world music. In questa stagione apriamo un percorso nuovo, con esperienze e format innovativi, partendo dall’arte attraverso la potenza dell’espressione artistica visiva”.

Dopo una fase oscura provocata dall’emergenza pandemica, il Dum Dum Republic fa brillare i propri colori, per spalancare i cuori alla gioia e alla speranza, sempre coerente ai suoi principi cardine in 25 anni di attività.

“Credo nella difesa dell’allegria, della spensieratezza, con lo sguardo su un mondo alla ricerca della semplicità. Una gioventù semplice, meno condizionata dai modelli, con la vocazione ad essere universale. È un abbraccio sul mondo che parte da Paestum, aperto ad altri popoli e culture – continua Biancaluna – Perché ho voluto fortemente Jorit? Perché lo ammiro, come artista e come arte militante, a servizio degli ultimi del mondo. Per la sua capacità di prendere posizione come artista nel dibattito mondiale. Perché è un giovane, ma ha già una visione chiara che esprime attraverso la ritrattistica. La sua abilità pittorica è degna di Caravaggio e dei caravaggeschi: un realismo profondo e rivoluzionario, i contrasti di luci ed ombre, veritiero e vitale. Dipinge e con la sua pittura magistrale conduce la sua battaglia”.