Ieri pomeriggio, 24 ottobre, nella Basilica Pontificia di Santa Croce a Torre del Greco, si è celebrata una messa solenne con un ospite straordinario : Don Maurizio Patriciello.

La prestigiosa presenza del coraggioso parroco di Caivano, fortemente voluta da Don Giosuè Lombardo, ha contraddistinto una cerimonia religiosa  che ha preceduto un evento importante per la comunità torrese (e non solo),  ovvero l’inaugurazione ufficiale dell’Associazione “Giovanni  Guarino”.

Giovanni , lo scorso aprile, fu brutalmente quanto immotivatamente ucciso dalle coltellate di un giovane omicida, nei pressi di un luna park .



Proprio per evitare che in futuro possano ripetersi simili tragedie, i familiari del giovanissimo Giovanni hanno fondato un’Associazione a lui intitolata, con lo scopo di sensibilizzare la gente e soprattutto  i ragazzi in merito al tema della violenza e delle sue irreparabili conseguenze.

Don Patriciello, da anni impegnato in prima persona contro la  lotta alla criminalità organizzata e al suo devastante potere seduttivo nei confronti dei giovanissimi, nel corso della sua omelia  ha avuto parole semplici ma chiarissime e incisive : “ Ho visto troppe bare bianche sfilare in chiesa…Purtroppo indietro non si torna più,  neanche per un istante solo…”.

Amarezza  nella chiosa del discorso di Don Maurizio “ Era stato costruito a Caivano un enorme centro con tanti impianti sportivi  ed ora è diventato una discarica!”.  Con queste parole il sacerdote ha voluto sottolineare quanto sia grave la distruzione di una struttura così costosa e così utile al riscatto sociale di centinaia di adolescenti, altrimenti condannati ad una vita difficile,  in zone dove è la criminalità a dettar legge e ad irretirli quotidianamente.

Immediatamente dopo la funzione religiosa, in via Largo Santissimo ( nota ai più come “seconda piazzetta”)  si è inaugurata la sede dell’Associazione “Giovanni Guarino”, al cospetto, in primis, dei familiari della giovane vittima, oltre che di tanti comuni cittadini, di rappresentanti istituzionali e politici , quali il sindaco Giovanni Palomba, l’On. Luigi Gallo, Loredana Raia e Francesco Emilio Borrelli, rispettivamente Vicepresidente e Consigliere della Regione Campania.

Le parole stampate sui tanti cartelli dei partecipanti  riassumono bene il senso dell’evento : “ Giovanni Figlio di Torre del Greco”, “ Giovanni Guarino Ucciso Con 8 coltellate”, “ Giustizia per Giovanni”.

Molti dei convenuti hanno speso parole sentite , ma particolarmente toccanti sono state le testimonianze di alcuni familiari duramente colpiti da una violenza cieca,  che ha sottratto loro persone care. Tra gli altri la moglie di Maurizio Cerrato, ucciso a Torre Annunziata per una lite dovuta ad un parcheggio, la mamma di Gianluca Coppola, vittima di un omicida in preda alla gelosia, la moglie di Antonio Morione,  morto nel corso di una rapina nella sua pescheria.

Ed è di oggi l’ennesima notizia di violenza : addirittura all’interno di una scuola secondaria di Miano è stato accoltellato un quindicenne da un coetaneo per futili motivi ( per fortuna la vittima non versa in pericolo di vita).

“ Dobbiamo stare sempre e solo dalla parte delle vittime e deve essere garantita la Giustizia!”, ha urlato ieri Francesco Emilio Borrelli, alludendo al fatto che spesso serpeggia una tendenza a “giustificare” i violenti, i criminali, gli assassini, dimenticando che il vero ergastolo lo patiscono i familiari delle persone uccise , affrontando ogni giorno un calvario di sofferenza e dolore.

Grande la dignità e la forza d’animo della famiglia di Giovanni Guarino. Pur nell’attesa che venga fatta giustizia, hanno deciso di rendere onore a questo ragazzone detto da tutti “il gigante buono”,  morto da innocente così prematuramente , fondando un’Associazione per fermare la violenza e parlare alle giovani generazioni.

Marika Galloro