In strada a viale Colli Aminei, a Napoli, in cento circa, per dire no alle intimidazioni e alle bombe della camorra e per stare al fianco di Bianca Pinelli, la titolare del punto Vaillant devastato da un ordigno esploso alle 21.30 di lunedì sera.

L’ordigno, su cui stanno indagando le forze dell’ordine, non ha provocato feriti, ma ha riacceso i fari sui tentativi di intimidazione dei piccoli imprenditori da parte della camorra a cui i cittadini, le associazioni, la municipalità e Cna, di cui Pinelli è vicepresidente in Campania, con l’iniziativa: “Per amore della città, liberi dalla paura”.

“Questa reazione – spiega Bianca Pinelli – mi dà forza e mi spinge ancora di più a sapere di essere nel giusto, questa vicinanza mi fa capire che la maggior parte di questa città si sveglia al mattino per lavorare e dare un futuro migliore a Napoli. So che gli inquirenti stanno lavorando intensamente, a me spiace non poter dare loro spiegazioni, perché non ho avuto richieste, se le avessi avute mi sarei preparata, invece non ho assicurazione, né telecamere, un minimo di sentore mi avrebbe fatto stare in allerta. C’è in me tanta rabbia anche perché non so il perché, mi sono scavata dentro io e i collaboratori per capire se c’è stato un passo falso e non ne vengo a capo, questo aumenta la sensazione di sentirsi inerme. Pinelli spiega che fa questo lavoro “da 25 anni ma non ho subito nulla. Ora ricominceremo, ho una responsabilità enorme verso la mia famiglia e i miei dipendenti. Io abito qui ai colli Aminei, abbiamo sentito il botto e pensavamo fosse stata una bombola di gas, eravamo tornati a casa da poco da lavoro e poi siamo venuti a vedere. Per me era impensabile, bomba era una parola che non esisteva che apparteneva ai film di una volta”.