EDITORIALE

Falcidiati, polverizzati, distrutti. Così gli Italiani-Torresi 2008. E’ lo scotto conseguente a classi politiche mandate impunemente al potere. Crisi economica senza precedenti. Piccola e media borghesia completamente in rosso. Anziché fuoriuscire dalla bocca del Vesuvio, il magma procede distruttivo dritto nelle nostre tasche, travolgendo vite, organizzazioni sociali, lavoro, affetti familiari. Disperazione senza fondo. Privi di riferimenti e di gestioni, ci tocca assistere e subire, paralizzati, quanto ci crolla addosso. Nei discorsi della gente si avverte cupa disperazione. Manca quella speranza di benessere e di migliorie. Perché sembra impossibile progettare quando non si prospetta un ricambio. Immersi in una melma fetida e torbida, si perde ogni illusione di cambiamento. Acquisti al lumicino e rincari delle bollette pesano quanto la precarietà delle amministrazioni, facendo vacillare l’economia in tanta instabilità.
Anche i commercianti di Torre del Greco sostengono che le banche risentono di questo clima, tant’è vero che in molte filiali i clienti chiudono i propri conti correnti e non riescono a pagare i mutui. Le difficoltà sociali ed economiche, la sfiducia nel futuro, addirittura incidono sulla sfera degli affetti, portando molte coppie a separarsi. A fronte di emergenze catastrofiche, non ci può essere altra speranza che impegnarci in prima persona nelle occasioni di partecipazione che ci offre la vita pubblica così come i Di Maio che hanno messo a disposizione una nave della Dimaiolines per il trasporto del primo carico di rifiuti da Napoli alla Sardegna
Clelia Sorrentino