Il risultato, pubblicato sulla rivista Astrobiology, si deve alla collaborazione fra l’americana Washington State University e l’Università Tecnica di Berlino.
I pianeti si trovano nella cosiddetta “zona abitabile” della loro stella, alle cosiddette stelle nane K, stelle un po’ più fredde, meno massive e meno luminose del Sole, ma che hanno il vantaggio di vivere più a lungo del nostro Sole, fino a 70 miliardi di anni.
I pianeti individuati sono il 10% più grandi della Terra e ciò significa avere più superficie abitabile
Inoltre, i ricercatori hanno cercato nuovi mondi che potrebbero avere molta acqua ed essere leggermente più caldi della Terra, perché una temperatura media maggiore di circa 5 gradi della Terra, insieme all’umidità, sarebbe più favorevole alla vita.
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Secondo Schulze-Makuch lo studio potrebbe aiutare a concentrare gli sforzi di osservazione con i futuri telescopi spaziali, come James Web Space Telescope della Nasa e Plato dell’Agenzia spaziale europea (Esa). “Con i prossimi telescopi spaziali – ha detto – avremo la possibilità di ottenere più informazioni, quindi è importante selezionare alcuni obiettivi”.
“Dobbiamo concentrarci – ha aggiunto – sui pianeti che hanno le condizioni più promettenti per una vita complessa. Tuttavia, dobbiamo stare attenti a non rimanere bloccati alla ricerca di una seconda Terra perché potrebbero esserci pianeti che potrebbero essere addirittura più adatti alla vita, rispetto al nostro”.
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(foto @Nasa Ames/JPL-Caltech/T. Pyle)