LA SATIRA
Salve, siamo nel centro urbano, e ci avviciniamo ad un tipico, vero, autentico cittadino torrese.
Buon giorno, signor Esposito!
"Ah così va un po’ meglio. Vedo che col tempo ha imparato…".
Di cosa vogliamo parlare, oggi?
"Di come si costruisce e non si costruisce, e si malcostruisce in questa città".
E lei che cosa ne sa? Voglio dire che competenze ha?
"Beh, ovviamente ho fatto parecchi esami ad architettura, ed avevo una ditta di costruzioni, ovviamente fallita…".
Ah, quand’è così vada pure.
"Bene. Tanto per cominciare, abbiamo perso i fondi per costruire cinque scuole, con la legge Falcucci. Inoltre sono trent’anni che dovremmo farci la cittadella dello sport; molti paesi vicini hanno migliorato moltissimo i propri impianti".
E si doveva fare anche il polo orafo…
"Ah, quello è meglio che non si è fatto, almeno così come lo volevano fare, un obbrobrio, ho visto il plastico".
Si spieghi meglio.
"Cinque capannoni di lamiera ed un laghetto in mezzo ad un bosco. Avrei saputo farlo anch’io così. E i materiali e le forme locali? Comunque, poi, nella città del corallo non c’è ancora un posto comunale, un qualcosa dove si venda specificamente corallo. Sapesse che pena con gli amici che vengono da fuori…".
Però stiamo ristrutturando molto…
"Sì, abbiamo restaurato il castello baronale, senza prevedere un posto per accogliere il pubblico. I fischi e gli applausi se li prendono in video-conferenza! Senza poi parlare di Villa delle Ginestre e Villa De Nicola, restaurate ed abbandonate a se stesse, quanto ci metteranno a tornare in rovina? E vogliamo parlare delle Cento Fontane, non restaurate malgrado interessi vicini al peculato, a quanto si dice? O del Centro servizi culturali, che se ne cade a pezzi mentre i giovani non sanno dove andare?".
Bene tutto qui?
"No, ho un’idea per viale Francesco Balzano e le mie opinioni sulla fontana di piazza Nassiria, ma gliele dico in privato, gliele regalo, così può tirarne fuori degli articoli. Psst, psst, psst".
Però, interessante! E ora?
"Adesso è ora di merenda: un bel modulo dell’ICI con il pomodoro non me lo toglie nessuno.
Giuseppe Della Monica