In occasione della EBW ( European Biotech Week),  lunedì 6 ottobre, presso la Stazione Zoologica di Napoli Anton Dohrn, si è tenuto il Convegno “IL MARE : UNA RISORSA PER LA BIOECONOMIA-ricerca ambiente, lavoro, prospettive”.
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La EBW è un’iniziativa promossa da EuropaBio in tutti i Paesi dell’Unione Europea per la divulgazione della biotecnologia, scienza nata con la scoperta della struttura del DNA, avvenuta nel 1953. L’evento è stato patrocinato dall’Istituto Italiano di Navigazione, rappresentato al Convegno da Salvatore Scotto di Santillo, dalle Università di Napoli Federico II e SUN, dalla Sopromar S.p.A., nonchè dalla Stazione Zoologica stessa. Hanno partecipato le rappresentanze studentesche di alcuni istituti scolastici del territorio, tra cui l’Istituto Nautico “C. Colombo” di Torre del Greco (nella foto ), gli Istituti Nautici di Bagnoli,  Procida, Ischia, Pozzuoli, gli istituti Tito Lucrezio Caro, Pagano e la Scuola Militare Nunziatella di Napoli. La mattinata è iniziata con il saluto di benvenuto di Vincenzo Saggiomo, Direttore della Stazione A. DOHN, cui è seguita la prolusione ai lavori dell’Assessore Angela Procaccini, moderatrice ed organizzatrice ( insieme con Marco Matarese di Technapoli e Mario Bonaccorso di Assobiotec).

Numerosi e pregnanti gli interventi dei relatori che si sono avvicendati , suscitando vivo interesse nei giovani presenti. “Il Mare è la prima industria della città di Napoli”, è stato lo slogan di Enrico Panini , dell’Assessorato al Lavoro di Napoli. Così come l’accento sul mare inteso sia come patrimonio naturalistico che economico è stato messo da Luigi de Magistris, che, sorprendendo tutti, non è voluto mancare in questo evento. “La Giunta del Comune di Napoli ha lavorato affinchè la Casina del Boschetto in Villa Comunale, a poca distanza dalla storica Stazione Zoologica, fosse dedicata ad un Museo del Mare”, afferma il Sindaco, dichiarando anche che uno degli obiettivi primari della imminente Istituzione della Città Metropolitana, sarà incrementare e valorizzare anche un trasporto pubblico via mare, per tutto il tratto costiero da Pozzuoli a Sorrento.

Non meno significativi gli altri interventi, contribuendo ciascuno ad approfondire il significato di Blue Economy Innovation, ossia un’economia fondata sulle infinite possibilità che il mare e i suoi organismi possono dare all’uomo. Dal biocombustibile alle bioplastiche, da molecole utilizzabili in alimentazione a principi utili in farmacologia, come ha illustrato Mario Bonaccorso, di Assobiotech. Una ricercatrice italo-canadese, Adrianna Ianora, ha spiegato il grande potenziale delle alghe , i cui metaboliti possono essere una risorsa per molte industrie ( dalla cosmesi alla cura del cancro), anche se per isolare, sperimentare e mettere sul mercato una molecola ci vogliono dai 12 ai 15 anni. Davvero interessante anche il campo della Oceanografia, che, come ha spiegato Massimo De Lauro, della Sopromar S.p.A., con le sue navi-laboratorio che mappano i fondali marini, offre nuovi sviluppi alla Blue Economy; così come si può avere la possibilità di produrre biocombustibile da alghe o sfruttare queste ultime come depuratori biologici di acque reflue, secondo quanto testimoniato da Domenico Pirozzi, della Facoltà di Ingegneria Chimica della Federico II.



Insomma davvero un potenziale enorme quello delle biotecnologie marine, che l’Italia, con i suoi 8000 km di costa, e Napoli, il cui mare costituisce anche un patrimonio “emozionale” oltre che economico , non possono non tenere in considerazione per una crescita economica sostenibile.
Marika Galloro