Como – Da giornalista a produttore di caffè: il torrese Andrea Scala lancia sul mercato il caffè 100% italiano che porta il suo nome. La storia di un 30enne corallino che ha stravolto completamente la sua vita. A breve compirà 30 anni Andrea Scala, di Torre del Greco che da 5 anni vive nella fantastica Bellagio, sul lago di Como, dopo aver viaggiato molto, anche in Sudamerica alla scoperta di nuove culture e possibilità di business.

Faceva il giornalista nella città corallina. I suoi primi passi da cronista li ha mossi con La Torre fino al conseguimento del tesserino di giornalista pubblicista, poi approdando ad altre testate giornalistiche.  Ma resosi conto che il mestiere di giornalista, sebbene stupendo, non sia molto retributivo, ha deciso di stravolgere totalmente la sua vita, così è andato più volte in Colombia dove è venuto a contatto con il mondo legato al caffè: dalle piantagioni alla lavorazione. E, scegliendo di unire in una sola passione le due terre da lui amate, Napoli e la Colombia, Andrea si è messo a lavoro per produrre un nuovo aroma di caffè che da ieri è sul mercato e di chiama, appunto, “Andrea Scala Caffè”.



All’apertura del primo pacchetto il profumo che arriva non è solo quello del caffè. È il profumo di un progetto nato qualche mese fa, trattenuto nella mente e riportato su fogli e bozze. L’idea di creare una marca di caffè e lanciarla sul mercato. Oggi è realtà. È in sacchetti da 1 kg. Signori, è nato sì Andrea ha annunciato su Facebook la nascita del suo prodotto:

“All’apertura del primo pacchetto il profumo che arriva non è solo quello del caffè. È il profumo di un progetto nato qualche mese fa, trattenuto nella mente e riportato su fogli e bozze. L’idea di creare una marca di caffè e lanciarla sul mercato. Oggi è realtà. È in sacchetti da 1 kg. Signori, è nato”.

L’abbiamo intervistato:
Come mai hai deciso di lasciare il giornalismo?
Il giornalismo è bellissimo e continuo a credere che sia il mestiere più bello al mondo, ma soldi zero.

Quali sono le caratteristiche del tuo caffè?
Le caratteristiche che ho voluto sono quelle che ha un caffè prodotto al Sud Italia. Ovvero una tostatura più “scura” e con più caffè di tipo robusta che dà la crema tipica dei nostri caffè napoletani. Ci lavoro da qualche anno, nel senso che mi sono informato su tutto l’iter e tutte le soluzioni possibili per creare marchio e caffè quindi. Una volta scoperta qual è la soluzione più fattibile, mi sono attivato e nel giro di qualche mese ho fatto tutto.

Perché proprio il caffè?
A parte che è una mia passione da tempo, poi sono stato 3 volte in Colombia dove il caffè è il business primario, dove c’è una cultura fenomenale e soprattutto dove ho potuto studiare tutto il processo dalla raccolta alla lavorazione fino all’export.

Gli investimenti sono alti?
Per l’importazione diretta si, alti (almeno per me). Soprattutto a livello burocratico e poi è un salto nel vuoto nel senso che le torrefazioni hanno delle assicurazioni forti nel caso il caffè dovesse, ad esempio, arrivare marcio oppure non arrivare proprio. Allora ho scelto, almeno per iniziare, la via più snella.

Giuseppe Bocchino