Il recente VI Congresso Nazionale della Cisal Scuola si è concluso confermando all’unanimità la carica di Segretario Nazionale per il prof. Raffaele Di Lecce, nato a Torre Del Greco il 18 ottobre 1947. Docente di ed. artistica presso la S.M.S. "F.Dati di Boscoreale", risiede a Boscoreale (Na) dal 1976. Sindacalista, Iscritto al Sism Cisl Napoli il 01 aprile 1978, ha al suo attivo una lunga militanza sindacale, che lo ha visto spesso coinvolto in battaglie sociali in difesa dei diritti dei lavoratori. Dal 1986 al 1993 ricopre la carica di segretario generale della Cisl Scuola, "ex SISM CISL", del Comprensorio Sorrentino Vesuviano Esterno, mentre tra il 1987 e il 1989 viene chiamato a dirigere i percorsi formativi C.F.P. dello IAL Cisl, e nel 1998 aderisce al Sindacato Scuola Cisal con l´incarico di rappresentanza nella provincia di Napoli. Eletto vice segretario generale nel 1999, al VI congresso dell’Unione Provinciale di Napoli generale, l’anno successivo viene chiamato a far parte della segretaria particolare del Sottosegretario alla Pubblica istruzione. Dal 2007 ricopre la carica di segretario Generale della Cisal scuola Nazionale ed è membro di diritto del Consiglio Nazionale della Confederazione Cisal. Esperto di formazione scolastica ed universitaria, oltre che di associazionismo e servizi sociali, Raffaele Di Lecce è anche consulente di diverse associazioni di promozione sociale e formative. Dal giugno 2011 presiede l’Organismo Bilaterale EB.I.EFO (Ente Bilaterale Istruzione e Formazione), avente natura giuridica di associazione non riconosciuta e con l’obiettivo di favorire l´evoluzione del sistema dell´istruzione e della formazione non statale. Dirette le parole usate da Di Lecce nel suo discorso al Congresso : “Il protocollo per il Lavoro Pubblico prevedeva che la spending review eli- minasse gli sprechi e recuperasse l´efficienza, rilanciando gli investimenti nella Pubblica Amministrazione. Si è trasformato, invece, nel pretesto per deprimere qualità e quantità di lavoro pubblico.
Nel Sud la situazione è particolarmente drammatica. Ben vengano i Concorsi, ma bisogna garantire prima lo svuotamento delle graduatorie ad esaurimento nei prossimi anni. Per questa ragione occorre cambiare le modalità con le quali vengono definiti gli organici garantendo più posti disponibili e una programmazione pluriennale di stabilizzazioni”.
Marika Galloro

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 26 settembre 2012