Sotto gli occhi di tutti disagi, sporcizia e strutture fatiscenti. Nessuno se ne occupa

"Ogn’anno, il due novembre, c’é l’usanza per i defunti andare al Cimitero. Ognuno ll’adda fà chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero. Ogn’anno, puntualmente, in questo giorno, di questa triste e mesta ricorrenza, anch’io ci vado, e con dei fiori adorno il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza." Torre del Greco, città prettamente cattolica di circa 90.000 abitanti, ha un unico cimitero. Altra piaga, una piaga che persiste da anni. Ascoltando le persone che si recano in questo luogo tutto l’anno il coro è unanime: sporco, disorganizzato e fatiscente. Anche qui c’è lo "zampino" delle vecchie amministrazioni: un disinteresse totale. Eppure se ne parla poco, e anche qui nessuno se ne occupa.nè l’ultima amministrazione gestita da Valerio Ciavolino, nè l’ultima giunta con il Sindaco "Onorevole" Ciro Borriello, noto per i suoi “Promesso fatto” – per noi "NON fatto". Insomma nemmeno da morti troveremo pace, anche perché da vivi ci dobbiamo preoccupare di trovare una sistemazione – un loculo. Anche qui ci sono irregolarità sull’assegnazione degli stessi. Oltre a tutti i disagi, alcuni cittadini si son ritrovati a combattere contro il provvedimento di sfratto alle loro salme; intimato dal Comune sostenendo di non esser titolari dei loculi pur avendo partecipato al bando. L’Avv. Giovanni Sarnataro – ha ottenuto la sospensione dal TAR dimostrando che i suoi assistiti, oltre alla partecipazione al bando, avevano adempito a tutti i versamenti necessari – ed asserisce: "E’ assurdo, che un’amministrazione pubblica commetta tali errori…". Altro gravissimo disagio è quello che alcuni parenti si ritrovano ad avere il loro cari in strutture pericolanti, pertanto transennate, e dove non li possono raggiungere in alcun modo! Vergogna! Non c’è rispetto nemmeno per i morti. E’ l’ennesima riprova che la classe politica degli ultimi anni è inadeguata: votar sempre gli stessi non giova alla nostra città, alla nostra economia, al nostro benessere e nemmeno a quello dei nostri defunti.
Abbiamo aperto e chiudiamo questo articolo, dedicando a tutti coloro che ci amministrano ed amministrato, alcuni versi tratti da ‘A Livella di Antonio De Curtis: “’Nu rre,’nu maggistrato, ‘nu grand’ommo, trasenno stu canciello ha fatt’o punto c’ha perzo tutto, ‘a vita e pure ‘o nomme: tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto?"
Antonio Civitillo