Corallini sconfitti per due a zero, determinanti gli errori difensivi. Domani impegno con il Sarno

Alla fine l’ha spuntata il Gelbison: il sorpasso non c’è stato ed anzi il Gelbison, adesso terzo, ha allungato. Tanto possesso palla e buone occasioni, ma alla fine per i corallini sono stati fatali gli errori, a dir la verità banali, in difesa e la poca concretezza in attacco. Nella sconfitta con il Gelbison, la difesa ha sbandato non poco: decisive sono state non solo le assenze di Zangla e Cuomo- forfait avvenuto poco prima della gara per problemi muscolari- ma anche le giornate negative di Lagnena e D’Arienzo ed una prestazione da peggiore in campo del centrale Zavarone. A centrocampo, invece, deludenti le prestazioni di Balzano e Macari che nel primo tempo ha anche divorato un gol clamoroso che avrebbe potuto portare la Turris in vantaggio. Ottime, invece, le prestazioni di Cangini e Somma: quantità e qualità, ma non è bastato. In attacco, Artiaco non è più quel giocatore evanescente delle prime giornate e Gatti combatte su tutti i palloni, ma resta il problema del gol. La squadra produce tanto, ma non concretizza e se si pensa che il miglior realizzatore di questa squadra è il difensore D’Arienzo, allora non c’è bisogno di ulteriori commenti. Una sconfitta, quella con il Gelbison, che ha allungato le distanze dalla capolista Cosenza. I calabresi, infatti, battendo l’Ippogrifo Sarno, si sono portati a quota 24 e con la Turris a 16 punti il gap adesso è di 8 punti. Non solo: i corallini si sono allontanati anche dalla Sibilla Cuma, vittoriosa ad Adrano, che adesso è seconda a 21 punti e sono stati raggiunti dal Siracusa, vittorioso a Caserta. Ma il miglior assist per riscattare la sconfitta con il Gelbison l’ha fornito il calendario: domani, infatti, si torna in campo e la Turris ospiterà al “Liguori” l’Ippogrifo Sarno. Un incontro che, classifica alla mano, sembrerebbe senza storia- l’Ippogrifo è penultimo con appena quattro punti- ma i corallini hanno imparato dalle prime giornate che nessuna gara è scontata.
Andrea Liguoro