Dopo tre pareggi di fila, era lecito aspettarsi un ritorno alla vittoria, anche se l’avversario di turno era un Como rigenerato dalla campagna acquisti (ahi, ahi, ho toccato un tasto doloroso!) di Gennaio e in grande spolvero. Invece, sulle sponde del lago caro al Manzoni, il Napoli ha toccato il fondo…

Che la giornata, anzi, la mattinata (che assurdo la partita alle 12,30!) non fosse delle più propizie s’è visto subito: passaggio scellerato, alla cecata, di Rrahmani a Meret che stava andando per farfalle e palla in rete, un autogol che non si vede neppure nelle peggiori partite tra scapoli e ammogliati!
Per la verità, la reazione degli azzurri all’incredibile infortunio è stata immediata: Raspadori, caparbiamente, s’impossessa della sfera e, con grande precisione. l’infila alle spalle del portiere lariano. “Meno male” – uno pensa – “adesso viene il bello: tre o quqttro reti a questi sbarbatelli comaschi non gliele leva nessuno!”



Ma, dopo un primo tempo discreto, con buone occasioni per il Napoli, ma infruttuose, gli sbarbatelli, nella ripresa ci fanno neri e conquistano meritatamente l’intera posta in palio. Tutti negativi gli azzurri, forse possiamo fare un’eccezione per Raspadori e per Buongiorno. Durante l’intero secondo tempo, un continuo susseguirsi di palloni persi per disattenzioni, scarso impegno, errori iconcepibili per una squadra che fino ad ieri veleggiava in testa alla classifica del campionato. Aggiungiamo all’elenco deìle negatività, i cambi (vedi l’ingresso in campo di un Anguissa, il cui unico pensiero era quello di non buscarsi un’ammonizione!) e così giustifichiamo la ‘frittata’ confezionata sulle rive del lago.

E Adesso? Bisognerebbe saper leggere il futuro, per conoscere quello che accadrà da domani fino al termine del campionato, che s’è inaspettatamente riaperto all’Atalanta e, perché no, anche ad una concreta e positiva Juventus. A breve, però, c’è il confronto con l’Inter neocapolista, vincendo il quale i partenoperi potrebbero immediatamente riprendersi il maltolto, sempre provvisoriamente, si capisce. Il primo marzo, al “Maradona”, dobbiamo battere i nerazzurri: marzo ci porta col pensiero alla prossima primavera, col risveglio della natura, il bel tempo, il ritorno alla positività. Speriamo che anche il Napoli “rifiorisca”!
Ernesto Pucciarelli