L’Atalanta, spesso, al “Maradona”, ci ha fatto penare. Nella passata stagione, ad esempio, la compagine orobica (guidata, all’epoca, da Gasperini) ci rifilò tre ‘pappine’ e ci fece piangere per tutta la partita. I timori che la storia si potesse ripetere c’erano tutti: l’esordio in panchina di Palladino, il nuovo coach bergamasco, il momento “no” del Napoli, le lunghe polemiche dei giorni scorsi, il “mal di pancia” di Conte e di un cospicuo numero di giocatori, il timore che il “giocattolo” come suol dirsi, si fosse rotto…

Invece, ieri sera, a mio parere, abbiamo visto il miglior Napoli della stagione, almeno nel primo tempo, durante il quale Neres e Lang hanno imperversato sulle fasce. mettendo a segno addirittura una ‘tripletta’. Nella ripresa, un’altra partita. L’Atalanta è apparsa rinvigorita dalla rete messa a segno, che riapriva la partita, e dall’ingresso in campo di “veri” attaccanti. Gli azzurri, però, non hanno tremato: è vero che per larga parte della ripresa si sono limitati alla difesa del risultato, ma l’hanno fatto con ordine e coraggio.



A che cosa è dovuta questa ‘rinascita’? Come spiegare questo ‘ritorno’ al recente passato? Nelle ultime gare (a Bologna, in particolare) i calciatori partenopei erano apparsi svogliati, senza ‘”anima” né “cuore”, queste le accuse di mister Conte. Forse è accaduto ciò che succede in ogni famiglia che si rispetti: è bastato un chiarimento, voluto da tutti, e la pace è stata fatta! Sarà duratura? Al “campo” l’ardua sentenza! Saranno, infatti, le prossime partite a dirci se le insoddisfazioni, i mugugni, i malumori sono stati dimenticati…
Ernesto Pucciarelli