Sembra che il prossimo futuro di Osimhen sia già chiaramente delineato: il giocatore verrà ceduto e ADL incasserà una cospicua clausola rescissoria. Per questo, ma anche per i recenti comportamenti del nigeriano, molti dubbi sussistevano sul suo impegno in questo finale di campionato. La risposta ai suddetti interrogativi, Osimehn l’ha data sul campo: cinque reti in tre partite messe a segno e attacco partenopeo, in generale apparso rigenerato.

Contro il Sassuolo, dopo la delusione della beffa con il Cagliari, una prova maiuscola degli azzurri, non determinata soltanto dall’attuale pochezza della compagine neroverde. S’è rivista una squadra vogliosa, intraprendente, che ha attuato schemi di gioco ariosi e produttivi. Tutto merito di Calzone? E’ impensabile che il nuovo tecnico, in pochissimi giorni, abbia operato il miracolo, così come non può essere stato il solo ritorno di Osimhen a cagionare la rinascita dei campioni d’Italia, tornati quasi ai livelli della passata stagione.



Probabilmente, s’è prodotto nei giocatori uno “sbocco” degli impedimenti psicologici che avevano causato il loro decadimento, il loro deprimente non-gioco. Bene, adesso siamo attesi da due impegni dai quali in gran parte dipenderà il fallimento dell’attuale stagione, oppure la possibilità di un clamoroso recupero. La Juventus ed il Torino ci diranno se è ancora lecito inseguire il sogno del raggiungimento di un posto utile a qualificarsi per la prossima Champions. E’ un obiettivo imprescindibile per assicurarsi le risorse economiche necessarie per mantenere il Napoli nelle posizioni di vertice in campionato e in Europa.
Ernesto Pucciarelli