E sono tre. Il Napoli, improvvisamente, ha abbandonato la “gloriosa strada” delle vittorie (finora diciassette, numero infausto, per i superstiziosi!) e s’è impantanato nello stretto e impervio sentiero dei pareggi, che – con la regola dei tre punti – equivalgono in pratica a delle sconfitte. Sei punti perduti, per una buona dose di “sfiga”, ma non soltanto per questa. Roma, Udinese e Lazio hanno pienamente meritato il pari, e forse – obiettivamente – avrebbero da recriminare per non aver ottenuto anche qualcosa in più…

E’ vero, il Napoli nei tre incontri oggetto di disanima è sempre andato in vantaggio (nelle due trasferte romane è stato “riacciuffato” addirittura proprio negli ultimi minuti di gioco!), ma nella valutazione globale delle partite non avrebbe meritato di uscire vittorioso dal campo. A cosa attribuire questa sgradita e inattesa crisi nella quale sembra essere incappata la compagine partenopea? Come spesso accade, non ad un unico fattore. In primis, ricordiamo l’assurdo mercato cosiddetto di riparazione. Kvara (forse, sul piano tecnico, il più forte dei calciatori affidati a Conte) è andato via, ma non è stato sostituito da nessuno, così come non è stato acquistato un valido difensore per puntellare una difesa carente numericamente.



Una malaugurata serie di infortuni, ed ecco emergere l’inadeguatezza della rosa a disposizione del mister, a sua volta apparso nervoso oltremodo e non sempre pacato e coerente nelle sue esternazioni (assurdo, ad esempio, dichiarare – con la squadra prima in classifica e con un buon margine di vantaggio su tutte le altre aspiranti alla prossima Champions – che sarà sufficiente qualificarsi alla Conference, per considerare positiva l’attuale stagione). Inoltre, sono iniziati i soliti “rumors” circa il prossimo futuro di Conte, lontano da Napoli. Aggiungiamo, infine, che la squadra, nelle ultime uscite, è sembrata non proprio in forma ottimale e un tantino “in debito di ossigeno” sul finire delle partite.

Però, mancano ancora molte partite al termine del campionato, e tutto è ancora possibile anche in relazione alla conquista dello scudetto, per il quale ritengo sia tornata in lizza pure l’Atalanta. Alla fin fine, male che vada (vittoria dell’Inter a Torino) “scenderemmo” dopo questa giornata al secondo posto in classifica, ad un solo punto di distacco dai nerazzurri che – tra due settimane – verranno a farci visita al “Maradona”. Chissà, recuperando qualche giocatore attualmente acciaccato, una “ricarica” di efficienza fisica ed un po’ di entusiasmo…
Ernesto Pucciarelli