Pensieri liberi. No, tranquilli, non abbiamo nessuna intenzione di ” dare in escandescenze”, come potrebbe indurre a pensare il titolo. Il campionato è ripreso, dopo la lunga pausa post-natalizia, continuando sulla falsariga dei mesi precedenti, com’era largamente prevedibile… Facendo salve le possibilità di clamorosi ‘ribaltoni’, sempre teoricamente ipotizzabili quando si tratta di calcio, rimangono in forse soltanto poche situazioni: la lotta per il quarto posto per la qualificazione alla prossima Champions, il nome della terza retrocessa alla serie cadetta, che andrà a tenere compagnia al Chievo e al Frosinone…
E va bene… Che facciamo? Chiudiamo con il calcio e concentriamo le nostre attenzioni su altre attività? Nemmeno per idea! Non dimentichiamo che in Italia, quasi tutti, ci sentiamo un poco “CT”, e le discussioni sullo sport nazionale non mancano, al bar con gli amici, ma anche nel più ristretto ambito familiare. Ci accaloriamo, a volte litighiamo, ma è tutto inutile, perché alla fine, in linea di massima ognuno rimane fermo sulle proprie convinzioni. Questo perché il calcio è materia altamente opinabile, mentre i “numeri” dei quali vogliamo oggi parlare sono inconfutabili… La matematica, si dice giustamente, non è un’opinione…

E allora diamoli, questi numeri, cominciando dall’analisi della classifica! Un dato emerge, immediato e, nello stesso tempo, allarmante: se non ci fosse il Napoli, e ancora ancora l’Inter, il campionato sarebbe già largamente concluso! Il distacco della Juve – ripetiamo senza contare le due citate compagini – rispetto a tutte le altre squadre, è già di 20 e più punti, e siamo appena alla prima giornata del ‘ritorno! Lo strapotere iuventino è confermato anche da altri dati, non sempre presi in considerazione dagli addetti ai lavori, eppure molto significativi e sempre (provare per credere!) estremamente attendibili: la ‘media inglese’ (2 punti in più per le vittorie in trasferte, -2 e -3 per i pareggi o le sconfitte casalinghe) e la differenza tra reti messe a segno e quelle subite.

Anche in queste particolari classifiche, la Juve è saldamente al primo posto (+ 14 nella prima, +28 nella seconda) seguita, e non è una casualità, dal Napoli (+5 e +21) e dall’Inter (0 e +17). Forse il Napoli potrebbe essere messo leggermente meglio (pure come punti in classifica, naturalmente) se, in luogo dei ben 16 ‘legni’ colpiti – record nazionale! – avesse realizzato un maggior numero di gol. Sfortuna? Indubbiamente, ma anche segnale di una certa imprecisione in fase realizzativa. E restiamo sul tema gol. La classifica dei cannonieri vede al comando una triade di bomber, il largamente ‘pronosticato’ CR7 e due ‘inaspettati’: Zapata e Quagliarella. Però, se non consideriamo i calci di rigore, ecco un’altra sorpresa: Cristiano Ronaldo ‘scende’ di parecchi posti in graduatoria. Solo Zapata e Quagliarella (tutt’e due ex napoletani!) hanno fatto meglio di Milik che, inoltre, è stato schierato in campo in molte meno partite rispetto a quelli che lo precedono (di pochissimo) in questa speciale graduatoria.
Ora veniamo più propriamente al “campo di calcio”. Glissiamo rapidamente sulla scontata vittoria (poco più di un allenamento!) della Juventus sul Chievo Verona, sui soliti “alti e bassi” dell’Inter e sui tentativi (riusciti, al momento) di risalita in classifica del Milan e della Roma. Più interessante, sicuramente, lo scontro che ha contrapposto al San Paolo il Napoli alla Lazio. La partita non era delle più facili, per le molte, importanti, assenze in casa azzurra e per l’obiettivo valore della compagine capitolina. I pronostici sono stati rispettati, in quanto le due squadre si sono affrontate a viso aperto, senza eccessivi tatticismi. Il Napoli, alla fine, ha fatto sua la partita mantenendo, alla fine, lo striminzito vantaggio di una rete, ma quanta paura!



La prestazione dei calciatori partenopei è stata generalmente positiva, con note particolari di merito per il centrocampista Fabian Ruiz, per il bomber Milik e per Meret, il nostro giovanissimo portiere. Ecco, forse, se proprio vogliamo ‘cavillare’, una maggiore concretezza sotto rete avrebbe potuto evitarci il batticuore finale. Ma pali e traverse, alcuni interventi prodigiosi dell’estremo difensore laziale, hanno fatto sì che il risultato rimanesse in bilico fino al ‘fischio’ conclusivo dell’arbitro. Le importanti assenze, in campo, non si sono notate e questo è un indubbio merito di Ancelotti, che ha saputo creare un gruppo più che valido, utilizzando intelligentemente l’intera la “rosa” a sua disposizione.
Tutto bene, allora? Sembrerebbe proprio di sì! L’uso del condizionale è giustificato da questa nostra, legittima, preoccupazione: la possibile cessione di Allan! E’ vero, i soldi che il Paris Saint Germain è disposto a versare nelle casse della società partenopea sono tanti, ma il brasiliano è pedina troppo importante per privarsene a cuor leggero, senza neppure la certezza di poterlo degnamente sostituire, almeno in questa sessione di mercato. I profitti, i bilanci, sono indubbiamente prioritari, il calcio, oggi, è principalmente business… Però, non si possono neppure non tenere presenti le aspettative di un tifo che, da tempi ormai immemorabili, attende, trepidante, di vedere la propria amatissima squadra trionfare in una competizione nazionale o a livello europeo.
Ernesto Pucciarelli