Dubai – Atletica paralimpica, Mondiali Dubai: Corso argento nei 100, seconda slot per Tokyo all’Italia

 

Oxana Corso è tornata a vincere in una gara individuale e lo ha fatto in grande stile. Ai Mondiali paralimpici di Atletica leggera di Dubai è suo l’argento dei 100 T35 ed è sua la seconda slot regalata all’Italia per le Paralimpiadi di Tokyo 2020 dopo quella ottenuta da Assunta Legnante.
Oggi gli Azzurri celebrano una grande atleta che ha tagliato il traguardo con la migliore prestazione della stagione (15.42), solo dietro all’inglese Maria Lyle (14.62). Le lacrime di gioia all’arrivo sono un fiume: “Sono vicecampionessa mondiale, questa è finalmente la gara della vita e dimostra che ancora valgo qualcosa. Ho aspettato di vedere i risultati sul megaschermo e quando ho visto il 2 accanto al mio nome, ho provato un sentimento indescrivibile, dopo tutta la sofferenza che ho passato da Rio 2016 in poi per la questione delle classificazioni. Ho lavorato tanto e ce l’ho fatta. Grazie a mio marito Domenico e al mio allenatore Massimo, ho fatto un lavoro su me stessa e sono riuscita a tornare in pista. Dedico questa medaglia a tutti quelli che hanno creduto in me e anche a chi non l’ha fatto, perché gli ho dimostrato il contrario”.



In carriera la velocista romana ha vinto tanto, da quando, giovanissima, conquista due argenti ai Giochi Paralimpici di Londra 2012 seguiti da altri nove podi individuali nei 100 (quattro) e 200 (cinque). Dopo Rio e un’operazione al piede, la sprinter delle Fiamme Gialle ha ripreso a gareggiare a grandi livelli con l’ultima soddisfazione del bronzo europeo nella staffetta universale 4×100, solo l’anno scorso. La medaglia di oggi è la numero 13 a livello internazionale.
Per gli altri Azzurri in gara, Marco Pentagoni è sesto nel lungo T63 in una gara che accorpava la sua categoria (amputazione sopra il ginocchio) alla T61 e T42. La sua serie di salti sono tutti intorno ai 5,40 metri con il migliore a 5,53, ma è al sesto e ultimo tentativo, dato nullo per un errore di uscita dalla sabbia, che poteva guadagnarsi il possibile quarto posto e la slot per l’Italia. Il primatista assoluto è affranto: “L’ultimo salto era bello, ho messo il piede indietro e ho toccato la sabbia. È stata un’ingenuità, valgo molto di più. Il quarto posto era abbordabile, mi dispiace, ho lavorato bene tutto l’anno. Ci sono esperienze belle e brutte, questa è stata una giornata no. Ogni cosa comunque serve per fare strada”.
Dal lungo T37 arriva invece l’ottavo posto di Francesca Cipelli al primo Mondiale della sua giovane carriera in azzurro. L’atleta veneta trova la misura migliore di 3,99 al terzo salto, proprio quella che per un centimetro le ha permesso di accedere agli ultimi tre salti finali. In una gara dove le avversarie si sono espresse con valori superiori ai 4,15 metri – con la cinese Xiaoyan Wen nuova primatista mondiale a 5,22 -, la delusione è tanta: “Sono sempre sensibile, piango e confesso che l’amarezza c’è. Oggi però sono ottava al mondo e so di poter fare molto di più. Sono contenta dei primi tre salti intorno ai 3,90 perché si vede il lavoro che ho fatto ultimamente con il tecnico nazionale Alessandro Kuris. Volevo fare il record italiano che è a 7 centimetri dal risultato di oggi, non ci sono riuscita, ma ho la conferma di essere adatta a questo palcoscenico. Ringrazio Alessandro, la FISPES, il CIP, l’Inail e la mia società che mi hanno dato una grande mano”.

In pista, dopo il quinto posto nei 200 T64, Simone Manigrasso riesce ad agguantare la finale anche nei 100, conquistata con 11.64 come secondo del suo turno di qualificazione: “Era il mio obiettivo. È la seconda finale mondiale per me e sono carichissimo dal risultato di ieri anche se stanotte ho dormito poco. Devo ammettere che, dopo tre gare, la fatica si è fatta sentire anche se oggi non ho spinto fino in fondo. So che domani in finale darò il massimo, così non potrò recriminarmi niente”.

Atletica paralimpica, Mondiali Dubai: Arjola Dedaj sesta nel lungo

 

Ai Mondiali Paralimpici di Atletica leggera l’Azzurra Arjola Dedaj è costretta a cedere lo scettro del lungo categoria non vedenti T11 alla cinese Guohua Zhou con 4,92. La campionessa iridata di Londra 2017 ottiene il sesto posto saltando sempre misure superiori ai 4,26 metri.
Il primo salto a 4,60 è quello buono per la classifica finale e le vale come migliore prestazione stagionale.

La delusione però è tanta: “Sono molto amareggiata. La pedana non è stata favorevole, la voce della mia guida veniva rimbalzata a destra. Non mi aspettavo certo di riconfermare l’oro, volevo saltare almeno un 4,75 che non è arrivato. Avevo iniziato bene, ma in una gara come la nostra ci sono tante varianti che possono stravolgere il risultato”.
Il sorriso torna sul volto della Dedaj quando parla del figlio avuto dal compagno Emanuele Di Marino, anche lui componente della squadra azzurra qui a Dubai: “È il dono più bello che la vita ci ha dato, adesso invece che ‘La coppia dei sogni’ ci chiamano ‘Il trio dei sogni’. Vorrei fare un ringraziamento speciale ad Emanuele che mi ha sempre seguita al campo senza mai saltare un allenamento. Quest’anno per noi è stato un anno molto bello per la nascita di Leonardo, ma anche molto duro ed impegnativo. L’abbiamo portato al campo quando possibile, continuando a fare sempre il nostro dovere di genitori”.
L’esperienza della saltatrice azzurra a Dubai non finisce qui. Nei prossimi giorni la attendono ancora due appuntamenti importanti: “Mi sento in forze per affrontare i 100 metri, spero di non deludere me stessa. E poi c’è la staffetta universale che mi piace tantissimo, ma è una grande responsabilità perché se sbaglio qualcosa, mando in crisi la squadra. Sono però serena di correre con Andrea, la mia guida, con cui ho un forte feeling”.

Niente finale invece per Diego Gastaldi. Nella seconda batteria di qualificazione dei 400 T53 il corridore in carrozzina termina al sesto posto in 52.57, decimo posto complessivo in una finale da otto. Questa la sua lettura della gara: “Non mi sento in forze, la stagione è stata lunghissima, pago forse la mancata esperienza. Lo sapevo che sarebbe andata così, ho fatto il tempo che mi aspettavo e gli altri sono andati fortissimo. Un mese fa ho corso due secondi in meno, poi la forma è andata calando. Sono già contento di essere qui al Mondiale, ma avevo l’obiettivo della finale. Ora massima concentrazione, costanza, giusta nutrizione e preparazione per gli 800 di martedì”.

 

Nel pomeriggio l’argento europeo Raffaele Di Maggio dovrà lottare per conquistarsi un posto tra gli otto finalisti dei 400 T20, mentre Simone Manigrasso ce la metterà tutta nella finale dei 200 T64.

 

Rai Sport seguirà i Mondiali in diretta TV e web streaming con il commento di Luca di Bella e Claudio Arrigoni e le interviste di Elisabetta Caporale. Stanotte alle 00.30 è prevista una sintesi della giornata di gare.