GLI AVVOCATI DEL DIAVOLO

In questi ultimi giorni d’estate stiamo assistendo ad una serie di iniziative, sia su scala nazionale che locale, sul tema della legalità: dall’annunciato "pacchetto Amato", per contrastare la criminalità, all’ordinanza del sindaco di Firenze contro i lavavetri, per finire alle misure adottate contro i parcheggiatori abusivi nella città di Napoli, un fenomeno, quest’ultimo, spesso e volentieri da codice penale, non solo perché legato alla criminalità organizzata, ma anche perché le richieste di danaro da parte degli abusivi, legati o meno alla camorra, assumono i connotati di vere e proprie estorsioni.
Queste iniziative sono state accolte da molti con favore, in nome della ormai famosa (o famigerata?) "tolleranza zero"; altrettante sono state però le critiche, innanzitutto, e difficilmente poteva essere il contrario, da parte degli avversari politici di coloro che dette misure hanno partorito, ma anche da parte di quanti ne denunciano il carattere fortemente repressivo delle libertà individuali (vedi le critiche al pacchetto Amato) o, comunque, l’inidoneità a porre un serio rimedio alle problematiche su cui detti provvedimenti vanno ad incidere. Dove sta la verità? Come sempre accade in questi casi, molte critiche appaiono dettate dalle appartenenze politiche, le quali ‘obbligano’ l’opposizione a biasimare qualunque misura venga adottata da chi governa; tuttavia, non c’è dubbio che le pur lodevoli (almeno negli intenti) iniziative per garantire il rispetto delle leggi appaiono troppo spesso legate a logiche emergenziali, le quali impediscono di condurre una costante azione di contrasto dell’illegalità.
In sostanza, si persegue il trasgressore quando la misura è colma, con interventi che inevitabilmente assumono un carattere di forte simbolicità, ma poi si abbassa la guardia in omaggio ad un mai codificato dovere di tolleranza nei confronti di chi viola le regole. Tra non curanza e forte repressione dov’è, poi, lo spazio per una seria opera di prevenzione (tema a noi caro) dell’illegalità?
Quali sono le misure finalizzate ad integrare nel nostro tessuto sociale i lavavetri stranieri di Firenze e i parcheggiatori abusivi di Napoli?
Giovanni e Alessandro Gentile