La portulaca è un’antica pianta medicinale coltivata nei paesi asiatici fin dal Medioevo. Molto diffusa in varie regioni d’Italia, cresce spontaneamente in orti e giardini. Viene spesso considerata un’erbaccia infestante, in molti non sanno che si tratta, invece, di una pianta commestibile e ne sottovalutano le molteplici proprietà e gli usi a cui si presta in cucina. Conosciamola meglio e vediamo assieme in che modo introdurla nella nostra alimentazione. Importante fonte vegetale di omega-3 e di acida alfa-linoleico, la portulaca, contribuisce a ridurre trigliceridi e colesterolo LDL (colesterolo cattivo).

A questa pianta sono, inoltre, attribuite numerose proprietà benefiche per la salute quali: proprietà diuretiche, depurative, rinfrescanti ed anti-diabetiche. Molto utile anche per ridurre le infiammazioni intestinali ed infezioni urinarie e per contrastare episodi di vomito e la diarrea. Ricca di vitamina C e di vitamine del gruppo A e B ma anche di Sali minerali come il potassio, magnesio e fosforo. La portulaca cresce come erba spontanea ma può essere coltivata come erba aromatica e utilizzata in cucina in diverse preparazioni. Le foglie e i rametti più teneri possono essere consumate a crudo nelle insalate miste o con rucola e pomodorini per accompagnare secondi piatti di carne o di pesce.

Ha un sapore molto particolare che ricorda un po’ il limone con una leggera nota acidula-salata. Può essere utilizzata anche cotta per realizzare gustosi primi piatti come le pennette alla portulaca facilissime da preparare: pomodorini, aglio, olio di oliva

extravergine, sale e qualche foglia di portulaca. Porterete a tavola un piatto diverso dal solito ed amico della salute.



Dottoressa Elisabetta Casciello Biologa Nutrizionista
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