IN CUCINA con Angie Cafiero

Diverse le interpretazioni sull’origine di questo dolce. Una è legata a San Pasquale Baylon, nato nel 1540 a Torre Hermosa nel regno spagnolo di Aragona e protettore dei cuochi. Baylon, oltre ad essere un uomo di chiesa, era anche un cuoco sopraffino, e alle penitenti che si lamentavano della scarsa vivacità dei consorti, consigliava una particolare ricetta fatta con uova e vino. Così nacque la prelibatezza: un tuorlo d’uovo, due cucchiai di zucchero, due gusci d’uovo di vino marsalato, uno d’acqua. Diventato Santo nel 1690 venne chiamato "san Bayon" (pronuncia: sambaiun) e da qui l’etimologia della golosità. Dal 1722 San Pasquale de
Baylon è protettore dei cuochi. Pasquale de Baylon entrò nella leggenda perché il suo nome fu dato alla ricetta della “calda” bevanda, che in dialetto torinese era chiamata “San Bayon”. Anche un proverbio napoletano si ispira al Santo che viene invocato dalle donne nubili che cercano un marito e recita più o meno cosi “San Pasquale Baylonne, protettore delle donne, mannamell nu marito, bello sano e colorito, come voi tale quale o
glorioso San Paquale”
Ingredienti:
4 uova; vino liquoroso (preferibil – mente marsala); vino bianco dolce; gr 80 di zucchero
Esecuzione:
Dividete gli albumi dai tuorli, mettete questi ultimi in una ciotola. Unite lo zucchero e con una frusta montate a lungo il composto fino a quando non risulterà ben gonfio e soffice (usate altrimenti un frullatore). Mischiate due mezzi gusci d’uovo di marsala con due di vino e unite i due vini alle uova, continuando a mescolare molto
delicatamente. Portate a leggero bollore dell’acqua in un recipiente che contenga un secondo tegamino con il composto dello zabaione e cuocetlo a bagnomaria lavorandolo sempre con la frusta. Quando incomincerà ad inspessirsi, gonfiandosi versatelo in coppette e servitelo con biscotti secchi.
 
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 28 aprile 2010