Ambiente & Legalità

Avevo poco più di otto anni, quando al consueto tema di terza elementare “parla del tuo Comune” mi ritrovai a parlare del problema rifiuti. Come tutti gli scolari dell’epoca iniziai la traccia con l’ingenua frase: il mio Comune é bello, il mio Comune é pulito … ma fu a questo punto che mi ritrovai costretto a dover cambiare il senso del discorso. In effetti, fino all’anno prima si poteva dire che la cittadina era stata abbastanza pulita. All’epoca esisteva addirittura un servizio di ritiro dei rifiuti “porta a porta”. Sembra incredibile ma in quei lontanissimi anni sessanta, ogni mattina il netturbino ritirava la spazzatura presso ogni singola abitazione. Ogni famiglia a tarda sera poneva il secchio fuori della porta (allora non c’erano ancora i sacchetti di plastica a perdere) e la mattina presto era già stato svuotato. Questa situazione però terminò ben presto. Di lì a poco cambiò il sistema di raccolta e i rifiuti dovevano ora essere depositati in strada. Non c’erano contenitori appositi e quindi in ogni zona si creava una vera montagna, ma che comunque veniva raccolta in giornata. Con il tempo si andò poi man mano a peggiorare. Alla fine degli anni settanta cominciarono a nascere le “cooperative” per la raccolta e gestione dei rifiuti. Personaggi ambigui, di cultura zero ma con le necessarie “amicizie” vennero posti a capo di questo allettante business.
I cumuli d’immondizia crescevano per strada in proporzione di come crescevano i loro conti bancari. Nel frattempo, in buona parte dell’Italia e dell’Europa si era incrementata la raccolta differenziata. In questi luoghi le spese per lo smaltimento diminuivano proporzionalmente. Da noi invece, aumentavano insieme alla quantità di spazzatura e al numero d’impiegati addetti alla gestione. Oggi si é arrivati a una situazione tale che, se non fosse un argomento così tragico potrebbe anche apparire comico per come viene affrontato. La cosa più ridicola, ma allo stesso tempo più irritante, é che hanno ancora il coraggio di definirla“Emergenza rifiuti”. Tutti sanno che per emergenza s’intende un evento improvviso, inaspettato e di breve durata. Ma un’emergenza che dura da quarant’anni rivela chiaramente l’impunità e la faccia tosta che hanno questi personaggi che ancora insistono ad abusare oltre che di questo termine, della pazienza dei cittadini.
Alberto Alba