Il processo breve

Si parla molto, in questi giorni, di “processo breve”, ossia del disegno di legge che stabilisce un tetto di durata dei processi, sia in ambito civile che penale. I processi, in Italia, durano troppo, e così si è pensato di introdurre un limite massimo, oltrepassato il quale, in sostanza, non si andrebbe più avanti. Non c’è dubbio che una norma del genere, laddove approvata dal Parlamento, avrebbe inevitabili ripercussioni sulla durata dei processi (anche quelli in corso; chissà perché?!), stante la sua drasticità; alla luce, però, della situazione in cui versano, attualmente, gli uffici giudiziari, o almeno la maggior parte degli stessi, con le loro carenze di organico e i pochi fondi di cui dispongono, riteniamo che il termine di durata stabilito dalla legge finirebbe con lo scadere, in molti casi, ben prima della sentenza, determinando, quindi, una situazione di denegata giustizia. I sostenitori di questa norma affermano che già oggi, nel nostro Paese, per quanto riguarda l’ambito penale, molti procedimenti si estinguono per intervenuta prescrizione dei reati; l’introduzione della menzionata norma, quindi, non avrebbe, in realtà, effetti dirompenti, poiché, appunto, con le norme attualmente in vigore, i giudici, in molti casi, non arrivano alla decisione  in merito in quanto devono prendere atto che è ormai maturato il termine di prescrizione del reato. Un argomento del genere, tuttavia, lascia alquanto perplessi, perché tradisce la totale indifferenza di chi, prendendo atto della situazione attuale, non cerca di porvi rimedio, con proposte che abbiano un minimo di credibilità (e di razionalità), ma ritiene di doverla cristallizzare, facendo credere, in sostanza, ai cittadini che lo Stato non può fare di più e che,  dunque, tanto vale rinunciare a fare giustizia! La strada da percorrere, invece, se davvero si vuole accelerare lo svolgimento dei processi, è un’ altra, e passa, inevitabilmente, attraverso un aumento degli organici (magistrati e personale amministrativo) e una modifica, seria e condivisa, delle norme che disciplinano le varie fasi del  processo.
Alessandro e Giovanni Gentile

Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 2 dicembre