Viviamo oggi in un mondo in cui i giovani sono soliti, come si sul dire, “bruciare le tappe”. L’emancipazione è un qualcosa con cui si trovano a far i conti molto presto e non esiste più quell’innocenza che un tempo li contraddistingueva. Oggi si sentono sicuri di sè anche a 12/13 e così anche quando si parla di sesso non ci si meraviglia più di tanto. Una ricerca su internet, qualche programma televisivo, le storie di qualche amico più “esperto” e il gioco è fatto. Ma è davvero così?

I ragazzi sanno davvero tutto ciò che c’è da sapere sul sesso e i suoi rischi? I dati di un recente sondaggio Giovani-Mani

condotto su 1000 ragazzi dal vivo e sul web promosso nel gennaio 2013 nell’ambito del progetto “Scegli Tu” della Sigo, la Società Italiana di G inecologia e Ostetricia, hanno portato alla luce una situazione piuttosto drammatica. Oltre la metà dei ragazzi ignora in Italia le regole della sessualità consapevole: il 51% ritiene inutile la doppia prot ezione con pillola e preservativo, il 71% si fida del partner, credendosi al riparo dalle malattie sessualmente trasmissibili, il 28% usa meno precauzioni dopo il primo rapporto sessuale, mentre il 59% fa ricorso al coito interrotto. E spesso sotto i 20 anni il 54% si affida alla contraccezione di emergenza, come la pillola del giorno dopo. E così mentre cresce a dismisura la disinformazione, crescono anche le pance delle mamme under 18 (per non dire, in alcuni casi, under 16) e il numero di diagnosi di malattie sessualmente trasmissibili che ogni anno interessano giovani tra i 18 e i 35 anni. Molto grave se si pensa ai modernissimi mezzo di comunicazione ed informazione. Molto grave se si pensa a tutti i sistemi di contraccezione moderni che ogni anno potrebbero salvare la vita a centinaia di giovani.
Alessia Rivieccio

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 18 giugno 2014