LA SATIRA

In una strada media del medio centro cittadino incontriamo un cittadino medio trafelatissimo.
“Collega, prego!”.
Signor Esposito, ma dove corre? E che significa “collega”?
“Un quotidiano napoletano mi ha commissionato un pezzo sulle rivolte studentesche in città, ed io sto documentandomi”.
E che ha scoperto?
“Molte cose interessanti. Ad esempio, le autorità comunali, di concerto con il governo nazionale, stanno pensando di fare indossare il grembiule anche ai professori”.
Ma va!
“Certamente, pare ne siano avanzati molti dalla loggia massonica segreta P2, che come si sa oramai è ufficialmente una forza di governo, per chi non lo avesse già capito prima”.
Nooo! Sia serio.
“Sono serissimo. Pare che inoltre, nel nostro Comune, per risparmiare sulle spese, vogliano istituire il bidello unico”.
Un solo bidello per scuola?
“No, uno solo per tutte quante le scuole, che fa il giro in motorino suonando le campanelle e portando circolari”. Signor Esposito, lei è incorreggibile!
“Infine pare stiano varando un piano per la soppressione degli istituti scolastici in soprannumero: li spianeranno all’alba con i bulldozer. L’unico punto controverso è se fare uscire prima insegnanti, studenti, dirigenti e personale ATA”.
Insomma, siamo seri almeno un po’, se no non ci leggono più!
“E allora, seriamente, qui sta per scoppiare un altro sessantotto. Le facoltà napoletane, mentre scriviamo, sono quasi tutte occupate, ed anche gli studenti medi, in città, pare che vogliano occupare, presidi e DIGOS permettendo”.
Ma pare che gli studenti di oggi siano molto poco politicizzati…
“Sarà, ma sono molto preparati ed arrabbiati. Al liceo classico, pare che uno dei motivi per cui vogliono occupare, è che hanno fatto le pulci al bilancio dell’istituto, ed hanno scoperto che i soldi a disposizione sono stati spesi malissimo o non spesi affatto. Questi ragazzi sono gente decisa a difendere i propri interessi, ed hanno capito che dalla ‘riforma’ hanno tutto da perdere e niente da guadagnare”.
In sintesi?
“In sintesi il primo ministro e la signora Gelmini stanno allevandosi decine di migliaia di giovani nemici per i prossimi anni. Ora mi scusi, ma devo proprio andare, sa, l’informazione mi chiama…”
Un’ultima cosa, per non deludere i nostri lettori: cosa si mangia, stavolta?
“Mi pare consequenziale: un piatto misto di pagelle, registri e diari di classe, e per contorno una fotocopia del decreto legge Gelmini. Ora scappo, arrivederci”.

Giuseppe Della Monica