Avvocati del diavolo

A dicembre dell’anno appena trascorso, si sono svolti i ‘famigerati’ esami scritti di abilitazione all’esercizio della professione di avvocato. L’aggettivo da noi utilizzato per qualificare detti esami non deve, evidentemente, essere inteso in senso letterale; tuttavia, l’ironia sottesa allo stesso vuole rimarcare la singolarità di un’esperienza che, soprattutto per chi si trova a sostenere la prova scritta in distretti di Corte d’Appello particolarmente affollati (come a Napoli), difficilmente viene dimenticata da coloro che praticano la professione forense.
File interminabili davanti ai varchi delle strutture dove si svolgono gli esami, una gran confusione all’interno delle stesse, dove le voci di migliaia di persone si sommano, rendendo, così, assai difficile il raggiungimento
di un livello di concentrazione sufficiente per svolgere gli elaborati: sono questi alcuni degli elementi caratterizzanti i tre giorni in cui i giovani (e meno giovani) candidati sono chiamati a dar prova del loro sapere in
materia di diritto. Quest’anno, a Napoli, circa settemila persone hanno sostenuto le tre prove scritte, che consistono in un parere in materia di diritto civile, un parere in materia di diritto penale e un atto, a scelta del
candidato, di diritto civile, penale o amministrativo. Ci chiediamo, allora, se non sarebbe consigliabile, per evitare simili congestioni, che gli esami scritti si svolgessero non nei capoluoghi di distretto di Corte d’Appello,
bensì nelle singole circoscrizioni di Tribunale; domandiamo, inoltre, se sia proprio necessario sostenere tre prove scritte, o non sarebbe più giusto sostenerne una, ossia l’odierna terza prova, che, di per sé, è idonea a
consentire una valutazione della preparazione del singolo sia dal punto di vista del diritto sostanziale che dal punto di vista procedurale. Ogni tanto, qualcuno parla addirittura di abolire l’esame; noi non riteniamo di condividere una simile proposta, ma certamente auspichiamo una riforma che, senza offesa per i sostenitori dell’attuale sistema, riorganizzi lo stesso in senso più razionale.
Alessandro e Giovanni
Gentile