IL CANTUCCIO DI CLESO

Egregio direttore
Rivolgo tramite il suo Giornale un appello urgente all’assessore del verde pubblico Raffaele La Pietra affinché faccia qualcosa per salvaguardare le palme delle specie Phoenix canariensis, Phoenix dactylifera Phoenix silvestris, e la Palma camerope, dall’agente infestante della famiglia dei curculionidi, rhynchoporus ferrugineus, ovvero il punteruolo rosso.
Diversi esemplari di queste palme quasi secolari, patrimonio verde e d’inestimabile valore naturalistico e paesaggistico, antichissime dal punto di vista evolutivo e tipiche del nostro clima mediterraneo subtropicale, sono ormai agonizzanti o morte. Si osservino le palme presso il belvedere del porto, o quelle del cortile della scuola Giovanni Mazza, o nella villa comunale presso il monumento ai caduti.
Dello slanciato ed elegante fusto non è rimasto che un rinsecchito, orfano delle sue belle chiome.
Sebbene l’emergenza fitosanitaria fosse ben nota e per questo furono affissi anche manifesti, il problema non è stato affrontato con le dovute cautele di prevenzione e lotta al curculionide. Bisogna informare subito il servizio regionale fitosanitario ogni qualvolta si evidenzi un focolaio sospetto. Mi chiedo cosa stia facendo l’assessorato al riguardo.
Il Centro studi e ricerche sulle palme ritiene che l’applicazione d’esteri fosforici o addirittura naftalina possa costituire un valido repellente per il parassita. Questo procedimento fito farmaceutico può servire a scopo preventivo altrimenti se la pianta è gia infetta o morta bisogna abbatterla e distruggere con il fuoco tutta la risulta vegetale avvolta in teloni di plastica per evitare che l’artropode sfugga e infesti altre palme; non basta il semplice taglio.
Si proceda inoltre ad un monitoraggio di tutte le palme comunali e l’assessore competente si rivolga ai colleghi a livello regionale per chiedere di stanziare somme per sostituire le piante abbattute come si sta facendo in diversi paesi liguri e siciliani. Si provveda, in seguito e al più presto possibile, alla disinfestazione o all’abbattimento degli esemplari morti per evitare che il fitofago completando il suo ciclo biologico si propaghi e distrugga per sempre queste spadiciflore che ci ricordano l’eterna primavera dei nostri lidi
Giuseppe Di Donna

Gentile Signor Di Donna
Sono tutti sintomi che il pianeta è ammalato. Questa infezione ha già fatto danni irreversibili alle palme siciliane; pensi che nella splendida Villa Florio, nell’isola di Favignana, fusti di palme secolari giacciono rinsecchit, man mano risucchiati della florida chioma…ci se ne accorti troppo tardi. Speriamo di essere ancora in tempo, almeno per quel piccolo polmone verde che è la villa comunale torrese.
CleSo