GLI AVVOCATI DEL DIAVOLO

(a) I lettori della nostra rubrica ricorderanno che un tema a noi particolarmente caro è quello della legge elettorale per le elezioni politiche. Il sistema attuale, ribattezzato “Porcellum”, viene dai più stigmatizzato, innanzitutto perché non consente all’elettore di esprimere il voto di preferenza. Ecco perché gli esponenti delle varie forze politiche non mancano, nei pubblici ibattiti, di proclamare la necessità di cambiare sistema elettorale, facendo appello agli sforzi di tutti coloro che, avendo a cuore il principio di sovranità popolare, sancito dalla Costituzione, intendono restituire ai cittadini il potere di scegliere chi li rappresenti in Parlamento. Occorre rilevare, però, che se, da un lato, è vero che i politici manifestano buone intenzioni in prospettiva dell’approvazione di una nuova legge elettorale, che ripristini il voto di preferenza, è altrettanto indubitabile che, nei fatti, il Parlamento è rimasto, fino ad oggi, inerte. I tempi, d’altra parte, sono piuttosto stretti, in quanto la fine della legislatura si avrà tra un anno appena e gli impegni che Camera e Senato dovranno affrontare nei prossimi mesi non sono affatto pochi, complice la grave crisi economica in cui si trova il Paese. A ben vedere, allora, si può legittimamente dubitare che le dichiarazioni di intenti degli esponenti dei vari partiti, i quali si dicono, appunto, a favore di una nuova legge elettorale, corrispondano alle loro reali intenzioni. D’altra parte, un sistema come quello attuale mantiene ben saldo il potere dei partiti, i cui vertici decidono non solo chi inserire nelle liste elettorali, ma, alla fine, anche gli eletti; i partiti, quindi, non hanno alcun interesse a restituire ai cittadini questo potere di scelta. Ecco perché ai dibattiti in cui i politici auspicano l’approvazione della nuova legge non seguono iniziative concrete nell’assise parlamentare. Con la scusa che non si trova l’accordo sul sistema elettorale da adottare, i partiti si tengono ben stretto il “Porcellum”. E il cittadino, (fiducioso?) aspetta!
Alessandro e Giovanni Gentile
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 30 maggio 2012